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Pescara, 25/11/2024
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Data: 18/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Di Primio ha deciso: mollo Alfano e l’Ncd. In una lettera il sindaco motiva la sua scelta: «Non si può stare, e non voglio stare, con chiunque»

CHIETI Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, non aderirà al nuovo partito che nasce oggi dopo lo scioglimento dell’Ncd di Angelino Alfano. Lo afferma lo stesso Di Primio, in una lettera inviata ai componenti del coordinamento regionale del partito, e quindi alla senatrice Federica Chiavaroli, ai deputati Filippo Piccone e Paolo Tancredi e al consigliere regionale Giorgio D’Ignazio. Di Primio motiva la sua decisione: «Non ho ancora sentito dire che usciremo dal governo Gentiloni/Renzi, non ho sentito dire che siamo e resteremo sempre un movimento di centro destra. Essere moderati non vuol dire non essere chiari con noi stessi e con i cittadini. Non si può e non voglio stare con chiunque», scrive. Oggi, a Roma, si tiene l’assemblea nazionale del Nuovo Centrodestra, durante la quale sarà sancito lo scioglimento del partito .«A poco più di tre anni dall’ottobre 2013, quando in qualche segreta stanza romana si decise di sciogliere il PdL», prosegue Di Primio, «mi trovo nuovamente a fare i conti con lo scioglimento del mio partito, il Nuovo Centro Destra. Quando, alla fine del novembre 2013 fu decretata la fine del Pdl, ho deciso, con voi e grazie a voi, di essere tra i fondatori del Ncd. L’ho fatto convinto perché ho intravisto nel nuovo movimento la mia nuova “casa politica”, costruita con i mattoni della mia militanza e fondata sui valori del centro destra, garanzia per l’oggi e testimonianza di un passato capace di generare futuro. Ho fatto quella scelta avendo sempre bene in mente da dove io e noi tutti venivamo e, soprattutto, con la inamovibile certezza che il Ncd, per usare le parole di Angelino, aveva “i piedi ben saldi nel centro destra”. Non è stato facile giustificare a me stesso e ai nostri amici la presenza del PdL prima e del Ncd poi all’interno di esecutivi a maggioranza Pd. Non rinnego nulla di ciò che ho fatto, ma non è più possibile, l’ho detto nell’ultima riunione della segreteria regionale, condividere la strada con la sinistra o con il centrosinistra che dir si voglia. L’Italia che io immagino è diversa. Sento di essere e di agire politicamente ed istituzionalmente da “moderato”, se moderato vuol dire agire con coscienza, per il bene comune, con equilibrio, con lo sguardo rivolto a chi ha più bisogno e con coerenza».

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