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Data: 19/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto locale e risorse - Crisi dei trasporti, D'Alessandro «Il Governo deve darci più soldi»

PESCARA Crisi del trasporto pubblico locale con sciopero di 4 ore, indetto dai sindacati per il 26 aprile. Le rivendicazioni giungono da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal, impegnate da tempo, come loro stesso annunciano, in un confronto serrato con la Regione, per segnalare i disagi degli oltre 2.000 dipendenti delle aziende pubbliche e private operanti nel settore. Si aggiungono anche i mancati investimenti sul materiale rotabile gomma-ferro e altre questioni. Ma dalla Regione arrivano rassicurazioni per il lavoro intrapreso con il Governo nazionale, per vedersi riconosciute risorse aggiuntive, che coprano il fabbisogno che si è venuto a creare. Ad annunciarlo è il consigliere regionale delegato ai Trasporti, Camillo D'Alessandro, che obietta l'azione dei sindacati, al corrente di tutto, volta a penalizzare solo i cittadini. «Mi stupisco ogni volta - afferma D'Alessandro - come possano ritenere che creare un disagio ai cittadini, possa in qualche modo aumentare le ragioni o risolvere i problemi».
SISTEMA
Nello stesso tempo, il consigliere delegato, parla di un sistema trasporti in assoluto equilibrio, ma che subisce una crisi di risorse, a causa del fatto che a livello nazionale è stato sottoscritto un nuovo contratto collettivo, che determina un aumento dei costi del personale pubblico e privato, di oltre 13 milioni di euro annui. «Il sistema era in equilibrio tra risorse regionali, statali, economie che abbiano realizzato con la fusione, avevamo ricondotto il sistema ad un circolo virtuoso, che oggi è stato rimesso in discussione per effetto di questi nuovi costi».
La Regione ha in cantiere diverse soluzioni e facendo un salto nel passato, rinfresca la memoria dei sindacati sui passi avanzati in maniera concreta. «Stiamo lavorando con il governo nazionale per vederci riconosciute risorse aggiuntive che coprano il fabbisogno venutosi a creare per effetto della situazione descritta. Questa è la parte che riguarda le risorse di spesa corrente. Per il caso il investimenti, invece, che viene posto nel documento delle sigle sindacali, cioè il rinnovo del parco mezzi, da questo punto di vista potremo procedere ad una integrazione del Masterplan per stanziare risorse tra 30 e 50 milioni di euro, al fine di acquistare circa 200 nuovi mezzi. Tuttavia noi abbiamo ereditato una situazione difficle con una società ex Arpa tecnicamente fallita. Abbiamo dato vita alla fusione, salvato 1600 posti di lavoro, eliminato gli autobus che in sovrapposizione tra di loro viaggiavano inutilmente vuoti, ma che venivano pagati dai contribuenti abruzzesi. Abbiamo iniziati ad assumere, man mano che il personale va in pensione, oltre 100 giovani. Già abbiamo dato vita alla più grande riforma sul trasporto pubblico locale, che viene studiata dalle altre regioni».
LA SCURE
«Ora mentre tutto questo accadeva - prosegue D'Alessandro - è arrivata la scure del nuovo contratto collettivo e della penalità che l'Abruzzo ha subito, pari a 8 milioni di minori trasferimenti, praticamente una multa per gli anni 2012- 2013- 2014 per il mancato raggiungimento di obiettivi stabiliti pere legge. I ricavi da traffico biglietti e abbonamenti, devono remunerare almeno il 35 per cento dei costi sostenuti per il trasporto pubblico locale. L'Abruzzo, in quegli anni, non aveva raggiunto tale obiettivo anche perché non aveva fatto la riforma promessa sui trasporti, ovvero la società unica, con la conseguenza evidente della sanzione».

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