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Data: 20/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dagli aerei ai taxi, verso il caos trasporti

ROMA La prima avvisaglia c'è stata sabato, quando gli autotrasportatori hanno annunciato il «Tir-day». Camion a passo di lumaca che hanno rallentato la circolazione nei principali centri cittadini. A Venezia è apparso addirittura un autoarticolato caricato su una chiatta. La protesta era stata indetta dal sindacato dei camionisti Unatras, per accendere un faro sulle difficoltà di un settore che, secondo i calcoli della Cgia di Mestre, ha visto chiudere 21 mila attività. La protesta dei Tir è stata solo il prodromo. A partire da oggi sarà un crescendo di proteste e di disagi per chi deve viaggiare. Si inizierà con i controllori di volo, per passare dai tassisti, fino ai dipendenti di Alitalia. Gli uomini radar hanno proclamato due scioperi nazionali, entrambi oggi. Il primo di 24 ore, ad eccezione delle fasce garantite 7-10 e 18-21, del comparto aereo, aeroportuale e indotto, è stato deciso dal sindacato autonomo Cub trasporti. Il secondo, dei controllori di volo, durerà quattro ore, dalle 14 alle 17, ed è stato annunciato dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta e Unica. Per chi deve muoversi in aereo quella di oggi sarà una giornata decisamente complicata. Già nei giorni scorsi in vista delle agitazioni, Alitalia ha cancellato il 40% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali per un totale di 220 collegamenti. La compagnia ha anche annunciato che attiverà un «piano straordinario» per riprogrammare sui primi voli disponibili, possibilmente già in giornata, il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni.

IL NUOVO FRONTE Ma oggi proprio il fronte Alitalia rischia di scaldarsi. Il governo incontrerà l'azienda e i sindacati sul nuovo piano industriale della compagnia di bandiera presentato nei giorni scorsi. Un piano che prevede 2.037 esuberi e un taglio medio degli stipendi vicino al 30%. Una decisione che ha portato alla immediata reazione da parte dei sindacati con la proclamazione di uno sciopero di 24 ore in programma per il 5 aprile. Probabilmente, però, il momento più caldo della settimana rischia di essere giovedì 23 marzo, quando i tassisti torneranno a incrociare le braccia e a protestare per chiedere regole stringenti sui noleggi con conducente e sulla piattaforma Uber. Esattamente un mese fa, il 21 febbraio, dopo che i tassisti avevano messo a ferro e fuoco Roma, il governo si era impegnato entro 30 giorni ad approvare un decreto attuativo per dare regole certe sia a loro che ai noleggiatori. Palazzo Chigi aveva anche chiesto alle varie sigle che rappresentano le auto bianche, di produrre una proposta unitaria, che però non è arrivata. A questo punto il governo avrebbe deciso comunque di andare avanti autonomamente sul decreto attuativo, che sarà pronto per domani. Il nodo principale da sciogliere resta la possibilità per le auto nere, quelle dei noleggiatori, di poter prelevare i passeggeri direttamente per strada senza dover tornare ogni volta alla rimessa del Comune che ha rilasciato la licenza. Un via libera, in pratica, alla piattaforma Uber. Nei giorni scorsi l'Antitrust ha inviato una segnalazione al Parlamento nella quale ha spiegato che la strada da perseguire per la riforma del settore «debba innanzitutto passare da un alleggerimento della regolazione esistente». A tal fine, sostiene, «dovrebbe essere garantita una maggiore flessibilità operativa ai soggetti dotati di licenza taxi e al tempo stesso dovrebbero essere eliminate le disposizioni che limitano su base territoriale l'attività degli operatori Ncc. Queste riforme garantirebbero una piena equiparazione dal lato dell'offerta tra gli operatori dotati di licenza taxi e quelli dotati di autorizzazione Ncc e faciliterebbe lo sviluppo presso il pubblico di forme di servizio più innovative e benefiche per i consumatori (tipo Uber black e Mytaxi)». L'idea, che anche il governo sembra voler sposare, è quella di permettere per determinati ambiti territoriali limitati (Comune o Provincia) una sorta di equiparazione tra tassisti ed Ncc. Proprio quello che le auto bianche non vogliono.

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