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Data: 21/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ed.nazionale - Lanciano, bimbo autistico rifiutato da tre scuole medie

LANCIANO «Mio figlio rifiutato da tre scuole perché autistico». Così la mamma, che è andata perfino dalla Polizia, pensando a una forma di discriminazione nei confronti del bambino. Ma forse il problema non è esattamente così, in un ginepraio di equivoci e italica burocrazia.
Leonardo (nome di fantasia) ha dieci anni ed è affetto da sindrome di Asperger. Non è una malattia ma una neurodiversità, forse una forma minore dello spettro autistico. Lo studente, con le sue difficoltà di relazione, con il disinteresse per alcune discipline didattiche compensato da straordinario amore per altre, tipici di tutti gli asperger, sarà promosso alla fine del normale percorso della primaria. Ma, al momento, non c'è una scuola media di Lanciano che lo abbia iscritto per il prossimo anno. Perché?

IL FACCIA A FACCIA La verità oggi quando si troveranno faccia a faccia, in un incontro voluto dal sindaco Mario Pupillo, la mamma e i dirigenti dei tre istituti scolastici (su quattro di Lanciano) in cui lo studente non ha trovato posto: D'Annunzio, Mazzini e Don Milani. Racconta Rita M.: «Sono arrabbiata, ho il cuore a pezzi perché mio figlio viene rifiutato. La scuola più piccola ha una sola classe e diversi disabili, e non può accettarlo. Le altre due, più grandi, appena spiegavo che era autistico mi negavano l'iscrizione».
Secondo un'istruttoria informale del Comune, la situazione sarebbe diversa. Il bambino, che sta completando la primaria alla D'Annunzio, sarebbe stato iscritto automaticamente alle medie. La donna però avrebbe deciso di spostarlo in un altro istituto.
La Don Milani, con problemi di formazione di classi, avrebbe spiegato il contesto senza negare l'iscrizione. Dice il dirigente Mario Gaeta: «La signora è venuta a fine febbraio. Le abbiamo fatto subito presente che le iscrizioni non possono essere rifiutate e che noi, per l'anno prossimo, abbiamo 37 ragazzini e, tra loro, 8 disabili, pari al 21,6 per cento. Il vero problema: 5 classi e 4 aule a disposizione. Quindi non sappiamo ancora dove a settembre questi bambini saranno collocati. Le abbiamo domandato perché non avesse iscritto il figlio alla D'Annunzio, la scuola in cui si trova adesso, proseguendo così un percorso già avviato. Ci ha risposto che lì il bimbo ha subito atti di bullismo. Avute le informazioni, è andata via e non l'abbiamo più vista, né sentita».
Rita si sarebbe così rivolta alla Mazzini. La dirigente Mirella Spinelli: «Non abbiamo rifiutato il bambino, perché non abbiamo il potere di farlo. Bastava iscriverlo sul sito».

I TERMINI SCADUTI Di certo la donna è tornata alla D'Annunzio, dove ha avuto lo stesso sollecito: il minore va iscritto con la procedura online. Ma nel frattempo i termini sono scaduti. E Leonardo, per ora, è senza classe con il Miur che ha avviato un'indagine.
Probabilmente solo un problema di incomunicabilità e scarsa propensione a risolvere il problema. Oggi Leonardo, alla fine dell'incontro in Comune, avrà sicuramente una scuola ad accoglierlo.

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