L’AQUILA Un consiglio regionale di fuoco quello di ieri all’Emiciclo, cominciato tra le proteste delle opposizioni. I temi caldi la rimodulazione del cratere sismico e l’impegno per i territori messi in ginocchio dal maltempo. Fuori dai cancelli gli inquilini delle case popolari dell’Aquila, la cui ricostruzione è impantanata in mille rivoli burocratici, e dei dipendenti della Strada dei Parchi che alzano i toni contro l’annunciata automazione di sette caselli autostradali dell’A24 e A25. La società concessionaria, del gruppo Toto, infatti, avrebbe intenzione di togliere personale. Per questo i lavoratori hanno indetto uno sciopero per il 28 marzo. L’attacco più duro è stato quello dei consiglieri di Forza Italia, che hanno definito la giunta regionale «morente», usando le parole del capogruppo Lorenzo Sospiri. Striscione eloquente quello dei forzisti, con la scritta “Sisma-neve: Abruzzo tradito da D’Alfonso e Gentiloni” e l’invito al presidente della Regione a presidiare Roma e il parlamento per far valere le ragioni dell’Abruzzo colpito, anziché restare sul suo scranno all’Emiciclo «per difendere gli arazzi di Penne». Stesse argomentazioni proposte dal Movimento 5 stelle, che ha ricordato lo stato di abbandono in cui si trova la ricostruzione del patrimonio residenziale pubblico danneggiato. «Sono oltre 400 famiglie aquilane dislocate in alloggi di fortuna che non possono rientrare nella loro casa Ater», ha spiegato il grillino Domenico Pettinari, che ha presentato un’interrogazione regionale in merito. Pronta la replica della maggioranza di governo regionale. Lo stesso presidente Luciano D’Alfonso ha ricordato il risultato ottenuto di recente con l’allargamento del cratere sismico a ulteriori 9 Comuni. A rincarare la dose sul fronte sociale i sindaci, che, in composta protesta, hanno fatto appello alla Regione affinché eviti i tagli al sociale, ai quali hanno fatto spalla i consiglieri Paolo Gatti e Sospiri. A preoccupare Luciano Lapenna, presidente dell’Anci Abruzzo, è soprattutto lo svilimento dei fondi destinati al trasporto dei disabili, anche loro presenti in aula con una rappresentanza. «Ci sono due tipi di tagli apportati», ha spiegato Lapenna, affiancato nella sua protesta in aula da alcuni sindaci del Teramano e del Pescarese esclusi dal cratere sismico 2016, con fascia tricolore al petto, e sul piede di guerra anche per i tagli al settore sociale. «Si tratta di riduzioni», ha aggiunto Lapenna, «che hanno riguardato tutte le regioni e che per l’Abruzzo ammonta a 1,5 milioni. C’è già un tavolo di trattativa in corso da cui è arrivata la rassicurazione del ripristino delle somme, la Regione continui a far sentire la sua voce per dare certezza dei fondi. Poi», ha aggiunto Lapenna, «c’è il taglio delle risorse per il trasporto dei disabili che prima arrivavano dalle Province. La Regione ci ha assicurato soltanto un terzo dell’importo che ci veniva erogato prima. Noi vogliamo che quella cifra non venga toccata»