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Pescara, 24/07/2024
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Data: 22/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto locale e disservizi - «Sevel, quattro problemi da risolvere». Trasporto dei pendolari. Teti (Fiom Cgil): «Mezzi con affidabilità precaria con sistemi di climatizzazione invernale ed estiva non funzionanti o inesistenti, servizio effettuato con personale non formato a dovere per gestire le difficili condizioni della stagione invernale nelle zone interne. Situazione peggiorata con l'ingresso del servizio del Trasporto Unico Regionale».

La Fiom torna a chiedere chiarezza, sul presente e sul futuro, della gestione della Sevel di Val di Sangro, la più grande fabbrica d'Europa di furgoni leggeri, con 6.300 dipendenti diretti. Quattro, in particolare, i problemi che sono stati evidenziati ieri mattina, in una conferenza stampa a Lanciano, dal segretario provinciale Davide Labbrozzi, e dai suoi colleghi del regionale Alfredo Fegatelli e nazionale Michele De Palma. Il primo punto riguarda il divorzio ormai prossimo con la francese Psa. «Marchionne dice la Fiom ha detto che la Sevel sta tranquillissima, che lo stabilimento sta bene e che non c'è intenzione di fare niente fino al 2020. Bene, ma noi vorremmo sapere cosa si vuol fare dopo il 2020. Adesso il 50% della produzione della Sevel è destinata al partner Psa PeugeotCitroen. Cosa succederà dopo? Anche perché il gruppo Psa, ha annunciato l'acquisto della Opel che potrebbe portare ad una congiunzione produttiva pure per i veicoli commerciali. Logico, quindi, porsi delle domande. Ma Fca preferisce tacere. Sarebbe opportuno, invece, aprire un tavolo per discutere di un futuro di cui non si hanno ben chiare le dimensioni». Altro punto gli aumenti produttivi.
TREND POSITIVO
«La produzione dice Labbrozzi - è in continuo aumento. Per quest'anno le proiezioni parlano di oltre 300 mila Ducato. Senza dubbio un dato positivo, ma i salari sono fermi da anni e i dipendenti costretti a turni massacranti per aumentare un po' la busta paga. In sostanza, accade che il guadagno della produzione in più rispetto al passato va tutto nelle tasche della Società e niente in quelle dei lavoratori. Va aggiunto che se un lavoratore Fiat di terzo livello avesse ancora il vecchio contatto collettivo nazionale, guadagnerebbe 76,09 euro in più al mese. Questo anche perché i premi della Fiat sono a se stanti e non vanno a incidere sulla paga base». «Ci sono da fare precisazioni - dice la Fiom anche sulle assunzioni che ogni tanto la Sevel sbandiera. E' vero, ad esempio, che ci sono state ultimamente 130 assunzioni, ma non si dice che nel negli ultimi dure anni, tra pensionamenti e uscite volontarie, i dipendenti sono diminuiti: quindi, produzione aumentata e lavoratori in meno». Situazione di disagio, poi, per quanto riguarda il servizio di trasporto dei pendolari. «Mezzi con affidabilità precaria - dice Antonio Teti, della Rsa Fiom - con sistemi di climatizzazione invernale ed estiva non funzionanti o inesistenti, servizio effettuato con personale non formato a dovere per gestire le difficili condizioni della stagione invernale nelle zone interne. Situazione peggiorata con l'ingresso del servizio del Trasporto Unico Regionale».

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