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Data: 22/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
«L'Abruzzo tradito da Gentiloni» scontro in Regione su sisma e neve

L'AQUILA Scontro duro, in Consiglio regionale, sulle misure per la gestione di emergenza e ricostruzione post terremoto. La miccia l'ha accesa il centrodestra in apertura di seduta, presentandosi in aula con un vistoso cartello: «Sisma e neve, Abruzzo tradito da D'Alfonso e Gentiloni». Il riferimento, in particolare, è all'esclusione dal cratere sismico di alcuni comuni del Pescarese e del Teramano: Penna Sant'Andrea, Basciano, Penne, Civitella Casanova, Catignano. «Presidente ha detto Lorenzo Sospiri di Forza Italia a D'Alfonso -, lei non può non andare a Roma a chiedere di più. Non dobbiamo fare la questua. Abbiamo assistito a un allargamento insufficiente del Cratere, anche di fronte a dati di fatto accertati, come il 40 per cento di immobili inagibili in piccoli centri. Si è ragionato con il calcolatore dei risparmi e con uno sguardo molto politico». Ha incalzato Paolo Gatti (Fi): «Ci è stato detto che le valutazioni sono state fatte sulla base dell'accelerazione sismica. La gente non vede l'accelerazione, ma i danni a case e aziende. La stessa Regione ha approvato una delibera che definisce un'area omogenea colpita dagli eventi. O si dà corso alla delibera, o si cambia titolo». Mauro Di Dalmazio, di Abruzzo Futuro, ha sostenuto con enfasi che si deve partire da un dato oggettivo: «La risposta dello Stato è stata insufficiente. È dovere di onestà intellettuale dirlo. Dall'Abruzzo non si è levato un grido unanime, è un segno di debolezza».
I NODI
D'Alfonso ha replicato sostenendo la propria soddisfazione per «la consistenza normativa e finanziaria» della risposta statale. «I Comuni entrati nel Cratere sono 21 ha detto per una densità demografica di oltre 110 mila abitanti. Questo è un sisma a normativa decraterizzante. Il Cratere è stato mitizzato: ovunque c'è nesso di causalità tra danni e sisma ci sarà il ristoro. E le norme forniscono altri punti di forza: sulle risorse umane, sulla possibilità di usare i fondi della Cassa Depositi e Prestiti per le verifiche sismiche sulle scuole, per i poteri in capo ai Comuni. Per la prima volta, inoltre, vengono riconosciuti fondi per i danni indiretti e vengono equiparate le frane al sisma. Dall'ordinanza maltempo, poi, potrebbero scaturire possibilità per oltre cento milioni, a patto che si impieghino idoneamente i novanta giorni di tempo per documentare la situazione». Il caso si è chiuso con l'approvazione (astenuto il centrodestra, il M5S non ha partecipato al voto) di un ordine del giorno per impegnare D'Alfonso a promuovere ulteriormente le necessità della Regione in sede di conversione del decreto. Tra gli altri temi della seduta, va registrato un duro scontro sui tagli del sociale tra Sospiri e l'assessore Sclocco: «Non ci saranno riduzioni» ha detto quest'ultima. Il forzista le aveva chiesto conto dell'accusa formulata al governo Berlusconi quanto alla paternità della mannaia.

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