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Data: 23/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Eurocity deraglia: «Poteva essere una strage»

LUCERNA Alle otto di sera la polizia svizzera e i vigili del fuoco sono al lavoro sotto la pioggia, alla luce delle fotoelettriche. I vagoni quattro e cinque dell'Eurocity 158 partito da Milano e diretto a Basilea sono illuminati a giorno, gli uomini della scientifica puntano le torce sulle ruote del convoglio. Poco più in là i pompieri ispezionano i binari divelti per cinque, sei metri e il sistema di scambi che regola il traffico all'ingresso della stazione di Lucerna. Qualcosa non ha funzionato, dicono gli investigatori, «non sappiamo ancora se si tratti di un guasto meccanico o di un errore umano, ma poteva essere una strage». Appena uscito dallo scalo elvetico il treno delle Ferrovie italiane è deragliato, ha sradicato un pilone, il vagone numero quattro è uscito dai binari e si è piegato sul fianco sinistro. I 160 passeggeri si sono salvati, sette i feriti medicati in ospedale.
TRAPPOLA A BORDO
«Si è sentito un forte boato, e poi si è visto come un lampo. Insomma una scarica elettrica», racconta una testimone che ha assistito alla scena dalla banchina della stazione. Sono le 13,54 di mercoledì quando il forte rumore scuote la stazione. Basta percorrere la strada accanto alla ferrovia per vedere quanto sia vicino il convoglio: dal momento in cui si stacca dalla banchina a quando deraglia non trascorrono più di cinque minuti. La velocità è molto bassa, i viaggiatori appena saliti si sistemano sui sedili. Chi era a bordo non dimenticherà mai quel momento. «C'è stato come uno scontro e poi il treno ha iniziato a rovesciarsi», riferisce uno dei passeggeri ai soccorritori. Il panico prende rapidamente il sopravvento, c'è chi grida e chi tenta di scappare il più in fretta possibile. «È andata bene. C'erano persone incastrate. Temevamo il peggio», dice il vigile del fuoco Naklaus Meier. Tra i viaggiatori ci sono tanti turisti giapponesi, cinesi e americani, ma anche svizzeri e italiani: chi non si trova nei due vagoni ribaltati esce sulle proprie gambe, gli altri vengono estratti dal tetto e dai finestrini e fatti scendere con le scale. Tra loro c'è la signora Hua di Hong Kong, da anni vive in Svizzera e ieri era a Milano a fare acquisti. «Prendo sempre il treno, è il mezzo più sicuro. Sono fortunata, non mi sono fatta niente. Al momento dell'incidente gridavamo perché non avevamo idea di cosa fosse successo, ma i pompieri sono arrivati subito». Lo conferma Kurt Greif, portavoce della polizia lucernese: «Tuttavia, non si poteva andare immediatamente sul treno per recuperare i passeggeri, perché bisognava prima togliere la griglia di una linea elettrica danneggiata».
SCAMBI MALMESSI
Ora ci sono due inchieste aperte: una della magistratura elvetica e una, interna, delle ferrovie italiane. «Il conducente del treno era svizzero, la stazione in cui è avvenuto l'incidente è svizzera e indaga la polizia svizzera. Noi abbiamo solo il treno», spiegano dal quartier generale di Trenitalia. Il convoglio coinvolto nell'incidente, tra l'altro, è praticamente nuovo, essendo stato realizzato tra il 2010 e il 2011. L'attenzione degli investigatori, sulla base delle prime informazioni raccolte sul campo, si concentra in questo momento sull'errore umano o su un problema dei binari.
Sono state le stesse ferrovie elvetiche, lo scorso anno, a sollevare la questione affermando che i 13 mila scambi lungo i 6.600 chilometri di binari sono in condizioni appena sufficienti. E il lavoro dei tecnici punta proprio in questa direzione: da ieri pomeriggio battono palmo a palmo tutti gli scambi, alla ricerca di un possibile meccanismo difettoso. Anche Trenitalia è al lavoro. «Lo svio è avvenuto sugli scambi di uscita della stazione di Lucerna immediatamente dopo la partenza del treno in direzione Basilea», informa il gruppo. Aggiungendo di aver «già inviato a Lucerna sul luogo dello svio propri specialisti, in aggiunta a quelli del costruttore del treno, per effettuare, in condivisione con i tecnici delle ferrovie svizzere e le autorità di polizia, accurati controlli al convoglio al fine di contribuire all'accertamento della dinamica dell'accaduto».
Adesso alla stazione di Lucerna manca la corrente, i treni sono fermi e la circolazione non ripartirà prima di oggi a mezzogiorno. Per i viaggiatori ci sono i bus sostitutivi e i convogli in partenza dalle altre stazioni della città. «Ma per prima cosa dobbiamo ora concentrarci sulle cause che hanno determinato l'incidente», afferma Toni Häne, delle ferrovie svizzere.

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