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Data: 23/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Taxi, sciopero confermato. Il governo prepara il decreto in cinque punti ma le auto bianche oggi protestano

ROMA Fumata nera, anzi nerissima. Il tentativo in extremis del governo di evitare lo sciopero dei taxi, in programma oggi, è naufragato. Dopo una riunione serale al ministero dei Trasporti nella quale il viceministro Riccardo Nencini ha illustrato ai sindacati il decreto di riordino del sistema con le misure “per evitare pratiche di esercizio abusivo nell’attività di noleggio con conducente e del servizio taxi”, i rappresentanti del settore hanno confermato l’agitazione. Auto bianche ferme dalle 8 alle 22 in tutta Italia e assemblea generale a Roma, a Piazza Venezia. Il provvedimento messo a punto dal governo, e articolato in 5 punti, spazia dalle regole di prenotazione e di rientro per gli Ncc all’elenco online dei taxi con licenza e degli Ncc autorizzati, fino al registro per le app. «La prima novità - ha spiegato Nencini - sta nell’apertura, con regolamentazione, alle piattaforme tecnologiche che pagano le tasse in Italia». Per evitare “fenomeni distorsivi della concorrenza”, si legge nel testo, le Regioni “garantiscono la pianificazione dei servizi pubblici non di linea, tenendo conto delle reali esigenze del fabbisogno locale, ai fini del rilascio, da parte dei comuni” delle licenze per i taxi e delle autorizzazioni per i Noleggi con conducente. Nei comuni in cui è istituito il servizio taxi “non è consentita, in assenza di una prenotazione di trasporto” agli Ncc “la sosta su strada”. I veicoli adibiti al noleggio con conducente “devono stazionare, in attesa di servizio, soltanto all’interno dell’autorimessa”. Si può derogare all’obbligo di rimessa nel caso in cui “sul foglio di servizio sono registrate”, sin dalla partenza “più prenotazioni oltre la prima”. Per gli Ncc salta la necessità di tornare in garage “anche quando si riceve una nuova richiesta di servizio con destinazione il comune che ha rilasciato l’autorizzazione”. Il decreto istituisce, al Ced della Motorizzazione, un archivio informatico nazionale di soggetti titolari di autorizzazioni di noleggio con conducente e di licenza per servizio taxi. Inoltre nasce “il registro delle piattaforme tecnologiche di intermediazione”, tra i soggetti titolari di licenza per l’esercizio del servizio taxi e le imprese titolari di autorizzazione per il servizio Ncc. Il registro finisce sotto il controllo del Mit. E chiaramente è destinato a riguardare applicazioni come Uber che ieri però si è visto respingere dai giudici di Torino il ricorso intentato contro le associazioni di categoria dei tassisti, dichiarando che UberPop fa «concorrenza sleale» alle auto bianche e bloccando «l’utilizzazione sul territorio nazionale della app». Con una nota il ministero dei Trasporti ha fatto sapere che “le associazioni hanno apprezzato il metodo di lavoro e si sono riservate di presentare osservazioni entro dieci giorni”. Ma tutto ciò non è servito ad evitare lo sciopero, al quale aderiscono tutte le sigle con l’eccezione di Uritaxi. «Partiamo con il piede giusto, viene sancito un principio di territorialità per le licenze e le autorizzazioni e l’obbligo per gli Ncc di stazionare in rimessa». ha spiegato il segretario Bittarelli.

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