Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 23/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Quattro milioni in meno per trasporti e assistenza. Il governo chiude i rubinetti. La Regione costretta a compensare le minori entrate anche per il caos nelle Province. In cassa solo 240mila euro per ciechi e non udenti

PESCARA Un milione e 300mila euro. A tanto ammonta lo stanziamento della Regione per il trasporto e l’assistenza scolastica agli alunni disabili che frequentano le scuole superiori. Una cifra, secondo i Comuni che hanno avanzato richieste ben superiori, non sufficiente a coprire i costi sostenuti dagli enti locali per assicurare ai ragazzi disabili il trasporto da e verso la scuola, e per garantire anche l’assistenza scolastica. E le cose non sembrano andare meglio, complessivamente, anche per gli stanziamenti legati al Piano sociale. Vista l’aria che tira a livello nazionale, con i tagli al Fondo delle politiche sociali da 311 a 99 milioni, in Abruzzo si rischia di passare dagli attuali 6,9 milioni ad appena 2,2. Una forbice insostenibile, per i sindacati, che stanno preparando una manifestazione regionale, e che chiedono all’assessore alle politiche sociali, Marinella Sclocco, e al bilancio, Silvio Paolucci, di aprire un tavolo di confronto. Poveri, anziani non autosufficienti, disabili: il timore è che siano ancora una volta le categorie più deboli a pagare il prezzo più alto. E se ci sono Comuni come Pescara (163mila), L’Aquila e Chieti (circa 80mila), Teramo (77mila), che per il trasporto e l’assistenza degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori ricevono somme dignitose, ma comunque non sufficienti, ce ne sono altri che ottengono 357 euro, come Balsorano, o Vacri (478 euro), o Villamagna (255 euro). Soltanto per l’assistenza domiciliare per gli studenti ciechi e sordi della regione, occorre un milione di euro, ma in cassa ci sono solo 240mila euro. A mancare, infatti, sono i fondi delle Province, per via della legge relativa ai trasferimenti delle competenze. E se l’anno scorso i Comuni hanno potuto contare su 240mila euro per gli ultimi mesi dell’anno, da settembre a dicembre, quest’anno dovranno far fronte ai servizi con la stessa cifra, per tutto l’anno. E dire che sono 74 i Comuni che in regione si devono occupare del sostegno a questa tipologia di disabilità, con una spesa che va, ad esempio, dai 29.518 euro di Chieti (12 non udenti e 8 non vedenti), ai 18.114 euro di Pescara (8 studenti non udenti e 7 non vedenti), fino ad Archi, che per uno studente non udente riceve 1.432 euro. Tutto il resto, per quanto riguarda le altre disabilità, in Regione viene finanziato col Piano sociale, che stabilisce gli interventi da destinare ai diversi ambiti, i quali sono dei raggruppamenti di Comuni che si rifanno ai distretti sanitari di base. Ma i fondi destinati a questo settore, per il 2017, non sono stati ancora stabiliti, in quanto sono attesi ancora i Piani di zona che dovranno determinare le diverse ripartizioni. La Regione, spiega l’assessore Silvio Paolucci, ente che al pari di altri non è immune dai tagli statali, sta per portare in aula la variazione di bilancio, all’interno della quale rimodulerà i fondi per il sociale. Tutto questo avverrà dopo che il Governo avrà spiegato in che misura intende ripristinare i fondi che spettavano alle Province. Da una prima stima, secondo Paolucci, la differenza che la Regione dovrà riversare, per compensare i mancati finanziamenti, ammonta a circa 1,5-2 milioni di euro.



www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it