TERAMO Nella battaglia per il rafforzamento delle misure a sostegno dei territori colpiti dalla doppia emergenza di terremoto e maltempo il sindaco Maurizio Brucchi non risparmia bacchettate all'Anci nazionale. L'associazione dei Comuni, secondo lui, non è stata abbastanza al fianco dei sindaci nelle rivendicazioni per migliorare l'insufficiente decreto firmato dal governo e licenziato la settimana scorsa dalla Camera. «Tutti gli emendamenti che ha proposto sono stati bocciati», fa notare il primo cittadino teramano, «ma non ha battuto ciglio, l'Anci risulta non pervenuta». Brucchi chiama in causa in particolare il presidente Antonio De Caro, suo omologo barese, per dare forza alle richieste rimaste finora inevase di provvedimenti che diano respiro, in materia contabile e finanziaria agli oltre cinquanta comuni del cratere. L'unica misura annunciata è lo slittamento a fine novembre degli adempimenti relativi all''approvazione dei bilanci di previsione. «Ci possono concedere anche un rinvio di due anni», insiste il sindaco, «ma se non ci mettono nelle condizioni di rispettare i parametri, rischiamo il default». I Comuni terremotati sollecitano una deroga all'ex patto di stabilità che gli consenta di spendere risorse per interventi di somma urgenza impiegando le donazioni economiche ricevute per superare l'emergenza. Non si tratta, però, solo di allentare i vincoli contabili e allungare le scadenze per far quadrare i bilanci. Brucchi, come ha scritto insieme ai suoi colleghi di Ascoli, Spoleto e Macerata nell'appello rivolto al Senato in vista dell'ulteriore voto sul decreto sisma invoca anche lo stanziamento di risorse. In particolare il sindaco continua a battere sulla necessità di un fondo di compensazione della Tari, destinato a coprire i minori introiti che i Comuni registreranno per la tassa sui rifiuti a causa dei danni provocati dagli sciami sismici. «I problemi di bilancio dell'ente si rifletteranno comunque sui cittadini», precisa il sindaco, «per cui se non ci riusciranno a mettere i numeri uno accanto all'altro, non avremo risolto nulla». Il decreto, pur restando insoddisfacente, ha subito modifiche che Brucchi ritiene positive durante la discussione alla Camera. Bisogna cogliere l'occasione del confronto in Senato per inserire ulteriori correzioni che vadano anche a supporto dei Comuni. «De Caro deve farsi sentire», scandisce il primo cittadino teramano, «non vorrei che contiguità politiche possano determinare atteggiamenti troppo morbidi nei confronti del governo: così non va bene». Brucchi richiama l'Anci a svolgere il proprio ruolo fondamentale. «Deve stare al fianco dei Comuni», conclude il sindaco, «se non lo farà saremo noi a farci sentire con De Caro e a portare avanti le rivendicazioni anche nei confronti dell'associazione».