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Data: 28/03/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Tesoro alza le stime Pil all'1,1%, obiettivo manovra più leggera

ROMA Un 2017 un po' più dinamico, che alla fine potrebbe dare una mano anche sul fronte della manovrina che il governo deve realizzare entro il mese di aprile. Il pacchetto allo studio comprende oltre alle misure di riduzione del deficit anche interventi di sostegno alle zone terremotate, per lo più sotto forma di sgravi fiscali, e altri destinati a spingere la crescita in particolare rafforzando le imprese e i loro investimenti. Il tutto dovrebbe vedere la luce dopo l'approvazione del Documento di economia e finanza (Def), il cui termine scade il 10 aprile, e prima della fine del mese, sempre che non rispunti la tentazione di scavallare la scadenza di domenica 30, data in cui si svolgeranno le primarie del Pd.
LA STRATEGIA Nelle intenzioni dell'esecutivo, le mosse immediate per venire incontro alle richieste di Bruxelles si connettono con la strategia di medio periodo che sarà appunto disegnata nel Def. Nel documento sarà indicata per l'anno in corso una previsione di crescita pari all'1,1 per cento, valore tendenziale che naturalmente tiene conto dell'effetto delle misure della legge di bilancio e supera l'1 per cento programmatico messo nero su bianco lo scorso autunno. Allora la stima tendenziale si fermava allo 0,6 per cento e la valutazione del governo circa l'impatto espansivo dei propri provvedimenti era stata giudicata quasi audace; nel frattempo però i segnali sull'andamento dell'economia si sono fatti più positivi, anche per la buona chiusura del 2016, e ora un qualche ottimismo appare legittimo.
ASTICELLA PIÙ IN BASSO Una crescita leggermente più robusta non si traduce automaticamente in un miglioramento dei conti pubblici che possa alleggerire la manovra (anche perché Bruxelles utilizza come riferimento le proprie previsioni) ma certamente dà un po' di respiro e di margine in più. Sulla carta, un decimale di crescita vale più o meno la metà in termini di riduzione del deficit, dunque qualcosa come 800 milioni. E anche giocando sugli arrotondamenti l'esecutivo potrebbe di fatto spostare l'asticella più in basso. Il che non guasta soprattutto in un momento in cui il ministero dell'Economia deve mettere insieme il decreto tenendo conto dei malumori politici. Una parte del Pd è risoluta ad evitare qualsiasi tipo di inasprimento fiscale, compresi quelli apparentemente più indiretti come una stretta sulle accise di tabacchi e alcolici e sul settore dei giochi. In questa situazione al Tesoro non resta che spingere al massimo sulle altre due leve, la lotta all'evasione fiscale in particolare sul fronte dell'Iva (con strumenti come lo split payment che di fatto chiede alle imprese di anticipare al governo l'imposta) e i risparmi di spesa, che però data l'urgenza diventano più tagli lineari che operazione di spending review. Sulla possibilità di ridurre l'evasione Iva si è detta ottimista anche Rossella Orlandi, direttore dell'Agenzia delle Entrate
Nello stesso provvedimento, come Padoan aveva già annunciato nelle sue lettere di febbraio ai commissari Dombrovskis e Moscovici, verrà attivato il fondo da circa un miliardo destinato a sostenere le zone terremotate. Questa voce agli occhi della Ue non dovrebbe interferire con la manovra correttiva in quanto una tantum: dunque a fronte di una riduzione del disavanzo strutturale di 3,4 miliardi o qualcosa di meno il miglioramento in termini nominali sarebbe inferiore appunto di un miliardo.
GLI ANNI SUCCESSIVI Intanto però nel Def il governo dovrà già aver impostato la più difficile partita sul 2018 e sugli anni successivi. Qualsiasi scelta di politica economica, come quella di ridurre le tasse sul lavoro, deve fare i conti con i quasi 20 miliardi di aumenti di Iva e accise da disinnescare in partenza. E allora, una volta evitata la procedura per deficit eccessivo relativa al 2017, l'esecutivo potrebbe tornare a bussare a Bruxelles per ottenere ancora flessibilità: rispetto all'obiettivo 2018 di un rapporto deficit/Pil all'1,2 per cento, la richiesta potrebbe essere di un ulteriore mezzo punto di tolleranza. Un passaggio tutto da verificare, ormai alla vigilia delle elezioni politiche.

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