ROMA Meglio il calcetto del curriculum? «Una stupidaggine», dovuta alla sintesi giornalistica e allo stile «rustico», tipico dell’uomo Poletti. Il giorno dopo l’ennesima gaffe, il ministro del Lavoro prova a minimizzare. Ma la frittata è fatta e mentre sui social impazzano le ironie e a Bologna si organizza il primo torneo di calcetto con premio a chi esce dal campo con un lavoro (ma in data 1 aprile), alla Camera monta la protesta. E intanto un altro caso coinvolge un ministro. Marianna Madia viene accusata di aver copiato parti della sua tesi di dottorato senza citare le fonti. E se per Poletti è la Lega Nord a chiedere le dimissioni, per Madia è il Movimento 5 Stelle a schierarsi. «Dei tedeschi ammiro la serietà istituzionale. Un ministro si è dimesso per una tesi copiata. Se non chiarisce, Madia dovrebbe fare lo stesso». scrive Danilo Toninelli su Twitter. Ma il caso del giorno è ancora Poletti. Finito sulla graticola per aver consigliato ai ragazzi di non perdere tempo a spedire curricula perché il lavoro è più facile trovarlo giocando a calcetto. La pattuglia leghista di Palazzo Madama si presenta in Aula con un pallone blu e apostrofa il ministro come «pallone gonfiato». «Vada lui a giocare a calcetto non i nostri giovani», «ministro chiedi scusa» c’è scritto sui cartelli che i senatori del Carroccio espongono durate la seduta. «Chiedo le dimissioni del ministro, Poletti è lo stesso ministro che aveva umiliato i giovani italiani emigrati per andare a lavorare all’estero dicendo che certe persone è meglio non averle tra i piedi: sembra proprio che non abbia voglia di restare al suo posto», dice il capogruppo Gian Marco Centinaio. Prova a difendersi l’ex numero uno delle Coop. Il mio, spiega, non voleva certo essere un invito al familismo amorale. «Vale molto il sapere e vale molto l’essere, vale molto studiare, imparare e conoscere e vale altrettanto avere una buona relazione con la collettività: il calcetto è la metafora delle relazioni sociali», dice. «Poletti è uno sciagurato», attacca Salvini. Seguito dal capogruppo grillino, Vincenzo Caso. «Un maestro di gaffe, inadeguato a svolgere il ruolo di ministro del lavoro», dice. «C’è poco da ridere in un Paese dove la disoccupazione sfiora il 40%» rincara la presidente della Camera, Laura Boldrini. «L’invito ammiccante del ministro è il segno di un degrado che avanza, che si accetta e si giustifica», scrive su Facebook il presidente della Toscana, Enrico Rossi. E prende le distanze anche Andrea Orlando per il quale però Poletti è stato frainteso. Del tutto diverso è il caso Madia accusata dal Fatto quotidiano di aver plagiato parti della sua tesi di dottorato senza citare le fonti. Madia nega e annuncia azioni legali. «Per trasparenza, ecco la mia tesi di dottorato. Nessuna anomalia. Valuteranno i giudici il danno che ho subito» scrive su Twitter il ministro, pubblicando anche un link che rimanda alla pagina della Scuola Imt di Alti studi di Lucca, istituto in cui ha conseguito il dottorato.