ROMA L'Inps accende i motori per l'operazione quattordicesima aumentata, che scatterà a luglio a vantaggio dei pensionati ultrasessantaquattrenni, con un reddito complessivo fino a circa 13 mila euro lordi l'anno. Il potenziamento della cosiddetta somma aggiuntiva, strumento istituito nel 2007 dal governo Prodi, è stato deciso con l'ultima legge di bilancio: sostanzialmente consiste in un incremento dell'importo per coloro che già usufruivano di questo beneficio, avendo un reddito complessivo fino a una volta e mezzo il trattamento minimo Inps (oltre due milioni di persone) e allarga la platea di un altro milione abbondante portando la soglia a due volte lo stesso trattamento minimo Inps, che per il 2017 è fissato a 501,89 euro al mese corrispondenti a 6.524,27 l'anno.
IL DIRITTO Per il diritto alla quattordicesima conta il reddito individuale complessivo: quindi oltre a quello che deriva dalle pensione anche altre eventuali voci ma sempre su base personale. Proprio questo aspetto è stato oggetto di perplessità, espresse tempo fa dallo stesso presidente dell'Inps Boeri, per il fatto che la quattordicesima può finire per premiare componenti di famiglie benestanti, visto che non viene valutato il reddito familiare. In ogni caso ora è tutto pronto e l'istituto previdenziale ha allertato ieri le proprie strutture con il messaggio numero 1366. Nel testo vengono riepilogati importi e requisiti e viene precisato che il pagamento della somma aggiuntiva verrà effettuato d'ufficio con la rata di luglio o con quella di dicembre per coloro che accedono alla pensione maturando il requisito anagrafico nella seconda metà dell'anno.
I CONTROLLI Per quanto riguarda la verifica del reddito, l'Inps procederà in via provvisoria sulla base di quello presunto, riservandosi poi gli opportuni controlli quando saranno disponibili i dati relativi al 2016 oppure al 2017 in caso il beneficio sia concesso per la prima volta quest'anno. Dunque la quattordicesima potrebbe essere revocata o ridotta qualora emergano guadagni aggiuntivi.
Per quanto riguarda gli importi, la quattordicesima era stata concepita a suo tempo proprio con l'idea di far arrivare ai pensionati non un piccolo aumento mensile ma appunto una mensilità aggiuntiva, per quanto non gigantesca, tutta insieme. L'importo dipende non solo dal reddito ma anche dalla contribuzione versata dall'interessato. Dunque i pensionati con più di 64 anni provenienti dal mondo del lavoro dipendente e che hanno un reddito annuo lordo fino a 9.786,86 euro lordi riceveranno 437 euro se hanno fino a 15 anni di contributi, 546 se hanno versato per un periodo compreso tra 15 e 25 e 655 al di sopra dei 25 anni. L'incremento rispetto a quanto riconosciuto nel 2016 è del 30 per cento. Coloro che superano il tetto di reddito, ma comunque sono al di sotto dei 13.049,14 euro, percepiranno invece gli importi erogati agli altri lo scorso anno: dunque rispettivamente 336, 420 e 504 euro sulla base della stessa griglia contributiva. A proposito di contributi però tutte le soglie devono essere incrementate di tre anni per chi è andato in pensione avendo lavorato come autonomo (quindi 15 diventa 18 e 25 diventa 28): questo per tenere conto del fatto che commercianti e artigiani hanno avuto aliquote contributive totali più basse.
LE SOGLIE Che succede a chi supera di poco le soglie? La legge prevede una clausola di salvaguardia per evitare la perdita brusca di tutto il beneficio, magari per pochi centesimi in più. Dunque la somma aggiuntiva sarà riconosciuta in forma ridotta, come risultato della differenza tra la soglia incrementata della somma aggiuntiva e il reddito effettivo. Ad esempio chi ha un reddito di 13.100 euro ne percepirà poco più di 450 invece di 504.