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Pescara, 24/07/2024
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Data: 29/03/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Bollo auto, no della Regione alla rottamazione dei debiti. L’operazione costerebbe 5 milioni di euro per cinque anni. L’assessore Paolucci: «Non ci sono risorse, occorrerebbe tagliare ma preferisco salvare i servizi». Sì di Chieti dopo Pescara e L’Aquila, Teramo tentenna

PESCARA L’ultimo comune-capoluogo, in ordine di tempo, che ha detto sì è quello di Chieti. Teramo ci deve pensare. Mentre Pescara e L’Aquila hanno aderito. Chi, invece, ha deciso che non rottamerà le cartelle esattoriali di propria pertinenza è la Regione Abruzzo. Si tratta in dei debiti accumulati dal 2000 al 2016 per il bollo auto. E che la Regione ha dato incarico alla Soget di riscuotere aggiungendo sanzioni e mora. Gli automobilisti non potranno pagarli a rate, perché la Regione non ha risorse sufficienti per coprire quelle minori entrate che si genererebbero in bilancio. Secondo una stima, la definizione agevolata della cartelle esattoriali sul bollo auto, costerebbe alla Regione circa 5 milioni di euro l’anno, per 5 anni. Minori entrate alle quali dovrebbero corrispondere altrettanti tagli alle spese. Che la Regione non si può permettere. Sulla mancata adesione dell’Abruzzo alla rottamazione delle cartelle esattoriali, il consigliere regionale di Sinistra Italiana Leandro Bracco ha presentato un’interrogazione. Bracco parla di «cittadini abruzzesi penalizzati» e spiega come la giunta avrebbe dovuto dotarsi di una delibera entro i 60 giorni dall'approvazione della Legge: termine ormai scaduto. «L'inadempienza della giunta - denuncia il Consigliere SI - costituisce un fatto gravissimo, specie in un momento storico in cui gli abruzzesi sono già vessati e provati da una crisi economica che oramai si protrae sin dal 2008». «La mia interrogazione - conclude - vuole fare chiarezza sul perché questa Regione non abbia aderito alla rottamazione delle cartelle nonostante il governo centrale abbia prorogato dal 31 marzo al 21 aprile la scadenza per i cittadini per aderire alle agevolazioni». L’operazione di rottamazione consente di pagare le tasse arretrate ma godendo di forti sconti, con uno sgravio che si aggira fino al 40 per cento. Per la Regione ci sono i bolli auto. Per i Comuni le bollette sui rifiuti, le multe e poi l’ex Imu, la Tari , la Tasi. L’Ente che decide di aderire all’operazione deve prevedere le coperture di bilancio, effettuare la variazione e varare un piano di ammortamento a causa del mancato introito costituito da quel 40 per cento di scontistica. Compito che spetta agli uffici della ragioneria. Nel caso della Regione i numeri sono stati forniti all’assessore al Bilancio Silvio Paolucci. «Per poter aderire dovremmo proporre tagli per 5 milioni di euro all’anno per 5 anni di spese, cosa da cui si tengono ben lontano coloro che tifano populisticamente per la rottamazione», spiega Paolucci. Che aggiunge: «Gli unici settori dove avremmo potuto attingere sono quelli dei Trasporti e del Sociale. A questo punto mi sembra molto più opportuno garantire i servizi. E salvaguardare anche il Sociale».

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