PESCARA «Il Frecciarossa fermerà alla stazione di Pescara alle 9,40 per raggiungere Milano in 4 ore. Facciamo valere il diritto alla mobilità, sempre più veloce, degli abruzzesi. Buon viaggio». Così scriveva sul proprio profilo Facebook Camillo D’Alessandro, consigliere regionale con la delega ad occuparsi di trasporti, dalle ferrovie ai porti, dall’aeroporto ai mezzi su gomma. Era il 25 febbraio, poco più di un mese fa e oggi l’annuncio giunto dall’amministratore delegato di Trenitalia Barbara Morgante, ovvero che l’Abruzzo sarà fra le prime regioni e ricevere, fra un paio di anni, treni ultramoderni, sembra il coronamento di un sogno inseguito a lungo da una regione che da sempre paga sulla pel- le dei pendolari il prezzo di ritardi e disservizi proprio lungo la strada ferrata. Consigliere, dove saranno impiegati i nuovi treni? «Sicuramente sulla Pescara-Roma - risponde D’Alessandro - in quanto la linea va servire in particolare non solo coloro i quali partono da Pescara ma soprattutto l’area vasta della Marsica, sono i veri pendolari che raggiungono Roma». Ma c’è una novità, significativa. Ce la può il- lustrare? «C’è una grande novità perché con la sottoscrizione del nuovo contratto con Trenitalia - spiega il consigliere - abbiamo come dire attivato il cosiddetto, tra virgolette, treno veloce: cioè in tre ore e venti minuti si raggiunge non più Roma Tiburtina, dalla quale i pendolari dovevano scendere all’ultimo binario, raggiungere poi la metropolitana e raggiungere il centro della Capitale con un altro abbonamento, ma arriveremo finalmente a Roma Termini cioè al centro di Roma. Ed è per quanto ci riguarda una svolta epocale». Ma è possibile aspettarsi di più, in prospettiva, per quanto riguarda la riduzione dei tempi di percorrenza? «Certo - risponde D’Alessandro - la riduzione si verificherà non appena realizzeremo delle infrastrutture programmate sulla rete che ci con- sentono di accelerare anche di un’ora il raggiungimento di Ro- ma. Di fatto questo fa parte di una strategia di collegamento dei due mari con l’aeroporto e adesso via ferro, si apre un vero e proprio corridoio Lazio-Abruzzo dove andiamo a incrociare flussi di persone e di merci». Dalla dottoressa Morgante è partito una sorta di appello agli abruzzesi ad usare di più il treno ovvero il Frecciarossa: lei condivide? «Noi condivi- diamo perché l’anno scorso abbiamo ottenuto il Frecciarossa, l’estate abbiamo avuto il Frecciabianca su Vasto e su Giulianova. Quest’anno abbiamo confermato il Frecciarossa e abbiamo cambiato anche gli orari che adesso sono assolutamente più comodi per arrivare e torna- re da Milano, cioè si può andare per lavorare e tornare per gli interessi che ci possono essere su Milano. Ed è chiaro che essendo un servizio commerciale e non di trasporto pubblico loca- le si regge sui numeri. Siamo convinti - conclude D’Alessandro - che questo collegamento con il nuovo orario sicuramente aumenterà i numeri rispetto all’anno scorso». La parola passa agli abruzzesi e a coloro che non ancora utilizzano il treno preferendo, magari, viaggiare in auto: numeri significa vagoni pieni e remuneratività delle linee. Tutto il resto appartiene alla retorica e al manuale delle buone intenzioni.