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Data: 02/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Sgravi contributivi per gli under 35. La misura del Def varrà per tre anni. Prevista solo per il primo contratto stabile

ROMA Sgravi contributivi per i giovani che vengono assunti per la prima volta con un contratto di lavoro stabile e nuove risorse per il rinnovo dei contratti pubblici dopo il blocco delle retribuzioni in vigore ormai da 7 anni. Sono queste - secondo le ultime indiscrezioni - alcune delle misure a cui il governo pensa per il Def con l’obiettivo di una riduzione della pressione fiscale per sostenere la crescita. La decontribuzione - secondo quanto hanno riferito tecnici vicini al dossier - dovrebbe valere solo per le assunzioni stabili delle persone con meno di 35 anni che entrano nel mercato del lavoro. Il meccanismo dovrebbe essere quello della «dote personale»: il giovane ha diritto ad uno sgravio triennale (se viene assunto prima dei 32 anni, altrimenti l’incentivo dura meno e comunque fino al compimento del trentacinquesimo anno) quando firma il primo contratto a tempo indeterminato. Se il giovane ha già avuto un impiego stabile ma lo ha perso, lo sgravio sarà assegnato solo se è durato meno di 3 anni e fino al raggiungimento di un triennio di decontribuzione. In pratica nel 2018 dovrebbero poter ottenere lo sgravio triennale i nati dal 1983 in poi (e i più grandi al massimo per qualche mese). Per avere lo sgravio triennale completo bisognerà essere nati dal 1986 in poi. L’incentivo, che dovrebbe essere totale per i contributi Inps, sarà valido su tutto il territorio nazionale. Se si guarda all’esonero 2015 (quello totale per i contributi Inps) ha riguardato per meno di un terzo gli under 30 (362.000 su 1,17 milioni di assunzioni con l’esonero mentre 353.000 sono state le assunzioni delle persone tra i 30 e i 40 anni. Anche per le trasformazioni di contratto gli under 30 hanno rappresentato meno di un terzo del totale. Il costo dovrebbe essere inferiore al miliardo. Nel Def - sempre secondo i tecnici al lavoro sul documento - potrebbe già comparire la cifra per il rinnovo del contratto degli statali con altri 1,2 miliardi come differenziale tra quel che già c’è (sempre 1,2 miliardi) e quel che deve ancora essere messo in budget. Sono necessari circa 2,4-2,5 miliardi per un aumento medio di 85 euro (con incrementi in percentuale più alti per gli stipendi più bassi), come concordato tra il ministro della Pa Marianna Madia e i sindacati il 30 novembre. Questo stanziamento dovrebbe dare la spinta attesa allo sblocco dei contratti dopo 7 anni di stop.

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