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Pescara, 24/07/2024
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Data: 03/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Prc, Acerbo è il segretario nazionale. Eletto dopo il congresso del partito: «Il nostro obiettivo è riunire la sinistra»

PESCARA Una sinistra unita, all’interno della quale possano ritrovare "casa", politicamente parlando, tutti quelli che l’hanno persa. È il primo obiettivo che Maurizio Acerbo, classe 1965, pescarese, ex deputato e consigliere regionale abruzzese vuole raggiungere, dopo essere stato eletto segretario nazionale del Partito di Rifondazione comunista. La nomina è giunta ieri, a Spoleto, da parte del Comitato politico nazionale di Rifondazione Comunista, al termine del decimo congresso del partito. «Sono molto felice di poter passare il testimone a Maurizio Acerbo», ha detto Paolo Ferrero, segretario uscente di Rifondazione, «che con il suo entusiasmo, la sua intelligenza e la sua passione saprà dare un contributo decisivo allo sviluppo del partito». Acerbo, cosa è successo a Spoleto? «Erano già molti anni che mi chiedevano di assumere questo ruolo e alla fine ho ceduto, anche se io sono molto radicato nel mio territorio. Per la causa, però, sono sempre a disposizione». Quale sarà il primo impegno per il nuovo segretario? «Lavorare per unire la sinistra, i movimenti, le formazioni che si riconoscono nel progetto comune di costituire un’alternativa al Pd, che è la nuova Forza Italia. C’è bisogno di unire, creando un nuovo soggetto della sinistra a cui possano aderire tutte le persone che sono senza una causa». E rispetto ai transfughi del Pd, come vi relazionerete? «Li rispetto, perché seppur tardivamente stanno contestando Renzi. Ma noi proponiamo un’altra cosa, come Alex?s Tsipras, in Grecia, o come Podemos, in Spagna. Bisogna creare un movimento non per allearsi con il Pd di Renzi, ma fare in modo che nasca una grande forza politica alternativa. Io li rispetto, ma credo che le nostre strade siano diverse, perché come ha detto De Magistris, noi siamo per una vera alternativa popolare. La politica oggi è in mano alla finanza, ai poteri forti. Pensiamo che bisogna unire un po’ come abbiamo fatto in Abruzzo, dal basso, contro Ombrina. Vogliamo rappresentare chi subisce questa politica al servizio dei miliardari. È importante che tutti i partiti, anche le piccole formazioni della sinistra facciano un passo indietro e due passi avanti per unirci». Porte aperte a tutti? «Vogliamo unire le forze di sinistra, ma non quelle che cercano uno strapuntino, o un posto nella tavola del potere, ma forze che si candidano per rovesciare questo sistema. Già oggi la maggior parte degli intellettuali di sinistra non ha più casa nel Pd». E i grillini? «Una punizione che la ex sinistra si è meritata per essere diventata utile a a quelli che prima combatteva. Il nostro problema non sono i grillini, ma ricostruire una sinistra di persone perbene che possano sfidarli».

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