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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Nuova Pescara, Civitarese lancia la città metropolitana. Oggi il convegno sul sistema delle autonomie

PESCARA «Il sistema delle autonomie: problemi e prospettive dopo il referendum. Riflessioni e dibattito sul progetto “Nuova Pescara”». Questo il tema dell’incontro in programma oggi, alle 15.30, nella sala convegni della Fondazione Pescarabruzzo (in corso Umberto, a Pescara). Annunciando l’appuntamento, l’assessore comunale Stefano Civitarese Matteucci, dell’Università di Chieti - Pescara, dice la sua. La città adriatica, sostiene, ha «la responsabilità di assumere un ruolo trainante nella costruzione di una governance di area vasta» e ci sarebbe «bisogno di una grande iniziativa politico-istituzionale per la costituzione di una Città metropolitana Chieti-Pescara che proietti l’area metropolitana verso un futuro in cui poter realmente competere» in Italia ed Europa. Il percorso giuridico-istituzionale per una simile ipotesi richiede di «rimettere in discussione» l’impostazione della c.d. legge Delrio di istituzione delle città metropolitane perché queste dovrebbero essere disegnate «sulla base delle effettive dinamiche sociali ed economiche e quindi, come nel nostro caso, prescindendo dagli attuali confini provinciali». Servirebbe una legge della Repubblica che «ridisegni le circoscrizioni provinciali e istituisca una Città metropolitana che insieme a Pescara, Montesilvano e Spoltore comprenda Chieti, Francavilla e San Giovanni Teatino e probabilmente anche Città Sant’Angelo e Silvi». Un ente di questo genere avrebbe «una capacità di governo su questioni cruciali come quelle dei trasporti e della mobilità, dell’economia della conoscenza e dell’università, delle iniziative culturali, del destino dell’area industriale, del governo dell’ultimo tratto del fiume Pescara, per dirne alcune». Intanto, prosegue Civitarese, si potrebbe partire da «una più forte integrazione tra i tre comuni del pescarese in vista della loro fusione, che è sulla carta obbiettivo più a portata di mano, essendo sufficiente una legge regionale. In attesa degli interventi legislativi, si deve cominciare a pensare alla costruzione di forme di coordinamento per singoli settori o politiche. Per la mobilità, per esempio, la proposta è di riprendere il progetto della costituzione di un organismo di programmazione e governo nell’area metropolitana che coinvolga tutti i comuni citati prima, oltre alla Regione e alle Province», seguendo il modello dell’agenzia per la mobilità di Torino.

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