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Data: 04/04/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporti e concorrenza - Concorrenza, è scontro nel governo Possibile via libera senza modifiche. Sul tavolo c'è un pacchetto di emendamenti tra cui il ripristino della possibilità di operare per la compagnia di autobus low cost Flixbus precluso con il decreto Milleproroghe

ROMA Due anni in Parlamento, un via libera alla Camera, un voto in commissione al Senato: sembra infinito il cammino del disegno di legge sulla concorrenza, che pure sarebbe una delle riforme che il governo si è impegnato a portare in Europa. Ora, tra intoppi procedurali e sospetti di manovre politiche, si profila una soluzione di compromesso: verrebbe mandato avanti il vecchio testo già approvato in commissione, da approvare e trasmettere a Montecitorio per la terza lettura, mentre le ulteriori modifiche su cui esecutivo e maggioranza stavano lavorando, in particolare la cosiddetta norma anti-scorrerie sembra destinata ad essere trasferita in un provvedimento legislativo ad hoc.

GLI EMENDAMENTI La delicatezza della situazione è stata segnalata in modo abbastanza inusuale dalle parole di uno dei relatori, Salvatore Tomaselli del Pd. «È una vicenda che rasenta il ridicolo e non è una nostra responsabilità» ha detto il senatore aggiungendo che «se ci sono problemi politici non tocca a noi risolverli ma a ministri, politici, candidati alle primarie». Un riferimento nemmeno troppo velato alle voci insistenti di contrasti interni all'esecutivo. Con la presidenza del Consiglio - e segnatamente la sottosegretaria Maria Elena Boschi - a sbarrare la strada ad un provvedimento portato avanti dal ministro dello Sviluppo economico. Provvedimento che non sarebbe visto particolarmente di buon occhio nemmeno da Matteo Renzi. Per il Mise ieri ha si è fatto sentire il sottosegretario Antonio Gentile: «Il paese non può più tollerare ritardi di cui i cittadini non capiscono le ragioni» ha scritto in una nota.
Il testo dopo alcuni rinvii, doveva arrivare nell'aula di Palazzo Madama questa settimana, ma ciò non avverrà prima di giovedì. Sul tavolo c'è un pacchetto di emendamenti, da quello messo a punto per vincolare chi superi una quota rilevante in una società, in funzione anti-scorrerie, al ripristino della possibilità di operare per la compagnia di autobus low cost Flixbus precluso con il decreto Milleproroghe. Ma il regolamento del Senato sembrerebbe richiedere il ritorno in Commissione in caso di modifiche al testo già approvato. Di qui la scelta, che ora appare la più probabile, di far passare il ddl così com'è eventualmente anche con la fiducia e dirottare in particolare la norma anti-scorrerie verso un altro veicolo legislativo, in tempi rapidi.
Anche alla Camera naturalmente il provvedimento dovrebbe essere approvato senza modifiche per poter finalmente diventare legge prima dell'estate, come tra l'altro era stato concordato - a livello informale - con l'Unione europea. Potrebbero così scattare le novità che riguardano diversi settori .

LE NOVITÀ Nel capitolo Rc auto, la norma probabilmente più importante è quello relativa agli sconti obbligatori che scattano con l'ispezione del veicolo o la presenza della scatola nera o ancora del meccanismo che impedisce di avviare il motore in caso di alto tasso alcolemico. La legge dice che la riduzione dovrà essere «significativa» e poi ulteriormente maggiorata nelle Province con più sinistri e dunque prezzi medi più elevati: tipicamente quelle meridionali. In tema di farmaci, non sono entrate nel testo le norme per liberalizzare quelli di fascia C; le misure per allargare la concorrenza comprendono invece la possibilità di ingresso per i soci di capitale (anche con il 100 per 100) e la cancellazione del vincolo massimo di titolarità di quattro farmacie e non al di fuori della stessa Provincia. Ci sarà invece un tetto su base regionale pari al 20 per cento delle farmacie. Viene poi data la possibilità a quelle convenzionate con il Servizio sanitario nazionale di restare aperte anche oltre i turni stabiliti. Altri articoli riguardano le professioni: per i notai ad esempio il numero minimo di abitanti per ogni posto scende da 7 mila a 5 mila.

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