Il caso limite è la Campania,dove gli interventi hanno comportato un incremento pari a circa il 50 per cento del costo previsto. Ma «criticità persistenti» si registrano nell’attuazione della filovia di Pescara.Per il cantiere infinito, e contestato, sulla strada parco è una bocciatura pesante quella che arriva dall’indagine della Corte dei conti su ritardi e sprechi per la realizzazione di metropolitane e tramvie nelle aree urbane. Soltanto di interessi i costi lievitano in media fino all’80% del capitale finanziato: «Alla sola Cassa depositi e prestiti - si legge nel report della magistratura contabile - sono stati erogati senza effettive necessità di cassa in relazione all’avanzamento dei lavori circa 436 milioni di euro per interessi». L’indagine ha scandagliato la gestione dei fondi destinati ai sistemi di trasporto rapido di massa e di tranvie veloci nelle aree urbane, che prende in esame l’intero periodo di attuazione dal 1992 (dall’entrata in vigore della legge del 26) al 2016. «A ciò si aggiunga che lo Stato, qualora non abbia disponibilità di somme per il pagamento dell’ammortamento,deve rivolgersi al mercato per finanziarsi,sopportandone il relativo onere», osserva il consigliere Andrea Liberati relatore della delibera. «Dall’analisi della normativa si evince che la procedura di presentazione e di approvazione dei progetti risulta essere ancora piuttosto complessa, nonostante la legge 211/1992 sia stata oggetto di varie modifiche per finalità di chiarezza e semplificazione. La normativa è inoltre caratterizzata da numerosi interventi di rimodulazione e differimento dei finanziamenti, in alcuni casi senza una chiara copertura finanziaria».