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Data: 05/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
M5S: «A Roma la democrazia diretta». Il sindaco Raggi propone petizioni online e voto elettronico per i referendum comunali. Il Pd: «Pensi a governare bene»

ROMA La democrazia a portata di un clic. È l’idea, racchiusa in una proposta di delibera, presentata dalla maggioranza M5S in Campidoglio per modificare lo statuto di Roma Capitale all’insegna della “rivoluzione” della democrazia diretta. L’idea è di introdurre petizioni online, sperimentare il voto elettronico per i referendum comunali, abolirne il quorum di partecipazione, introdurre il bilancio partecipativo con l’auspicio che si passi «in cinque anni da Mafia Capitale alla capitale della democrazia diretta». Ma la proposta fa infuriare il Pd: «Vogliono consegnare definitivamente la vita della Capitale al controllo della Casaleggio associati? Altro che democrazia diretta, cercano il controllo diretto», tuona la parlamentare Lorenza Bonaccorsi. Il progetto è stato presentato dall’assessore Flavia Marzano, dal presidente della commissione Roma Capitale, Angelo Sturni, e dal deputato M5S, Riccardo Fraccaro, presente il sindaco Virginia Raggi. Il pacchetto di proposte è approdato sul blog di Beppe Grillo dove è stato pubblicato l’intervento di Raggi che parla delle proposte di modifica allo Statuto romano: «Si tratta di una rivoluzione culturale». Fraccaro ha ricordato che «il 12 aprile ricorre un anno dalla scomparsa di Gianroberto Casaleggio, questo mi sembra il modo migliore per onorarlo. Il suo sogno era che il M5S entrasse dentro le istituzioni, introducesse la democrazia diretta e poi scomparisse». Anche Beppe Grillo elogia sindaco e consiglieri: «Gianroberto sarebbe orgoglioso di voi». Ma in casa Pd l’idea raccoglie critiche: «Democrazia diretta dei 5Stelle a Roma: cos’è un pesce d’aprile in ritardo? - si chiede il parlamentare, Stefano Esposito -. Come a Genova, dove i voti dei militanti sono stati cancellati da Grillo perché non piaceva la candidata? Trasparenza come per i casi Marra, Romeo, Muraro? I 5Stelle pensassero ad amministrare la città». Anche la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, attacca: «La proposta di far entrare la piattaforma Rousseau, di proprietà dell’azienda privata di Casaleggio, all’interno del Comune di Roma, è pericolosa». L’assessore Marzano stoppa subito la polemica: «Il sistema Rousseau - assicura - non sarà integrato all’interno del portale di Roma Capitale». E la strategia “romana” va di pari passo con il voto sul programma di governo in rete, che oggi arriva alla seconda votazione, e l’annuncio della votazione per il candidato premier in concomitanza con il raduno nazionale del Movimento che, come ogni anno, si terrà ad inizio autunno. «Continueremo a lavorare affinché i principi della democrazia diretta si diffondano il più possibile in Italia e in tutto il mondo», annuncia il blog di Beppe Grillo.

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