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Data: 06/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Ovidio vanto per Sulmona e per l’Italia di Sergio Mattarella

Celebrare i duemila anni dalla scomparsa di Ovidio è un grande privilegio per la sua città, Sulmona, e per tutta l’Italia. Publius Ovidius Naso fu uno dei maggiori poeti latini dell’età di Augusto. Grazie alle “Metamorfosi” abbiamo ricevuto in eredità un’autentica summa della mitologia classica. La sua vasta opera è stata trascritta e studiata nel Medioevo, contribuendo all’avvento dell’Umanesimo e del Rinascimento. Certo, duemila anni segnano una distanza notevole. Ma il vanto di Ovidio per Sulmona, e per il nostro Paese, resta intatto. Costituisce un elemento della nostra lunga storia. Questa storia ha espresso valori che tuttora ci arricchiscono e che mostriamo volentieri al mondo, perché il mondo ce li chiede, ammirandoli. Sono tesori preziosi per la civiltà umana. Facciamo conoscere Ovidio ai giovani. E facciamo conoscere Sulmona, la sua storia e le bellezze di oggi, la tradizione e l’umanità della sua gente. L’Italia centrale e l’Abruzzo in particolare sono stati colpiti da una sequenza di calamità naturali di particolare gravità, che hanno lasciato ferite nel corpo sociale e negli animi. Sono stato a Sulmona l’ultima volta a dicembre, per la dolorosa occasione dell’ultimo saluto a Fabrizia Di Lorenzo, vittima innocente della ferocia terroristica a Berlino. Alla sua famiglia desidero rivolgere un pensiero di solidarietà e di vicinanza, che non si attenuano. Le celebrazioni di Ovidio rappresentano un momento importante per la comunità abruzzese: possono costituire una delle occasioni per attestarne la forte volontà di rilancio, per riannodare le reti di solidarietà, per mandare un messaggio di fiducia, per riprendere un cammino di sviluppo.

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