L’AQUILA «Non esistono frenatori, ma solo persone che si stanno confrontando». Sulla vicenda della fusione tra Ama e Tua interviene l’amministratore unico dell’Ama Agostino Del Re. Lo fa per rispondere alle critiche arrivate dai sindacati, che avevano parlato di “frenatori” rispetto all’operazione che dovrebbe portare all’ingresso dell’azienda cittadina dei trasporti in quella regionale. Ma anche per chiarire la sua posizione. «Tirati più volte in ballo», esordisce Del Re, «non ci si può esimere da fare un po’ di chiarezza, per evitare che si possa giocare sulla pelle di chi onestamente e con il massimo impegno cerca di difendere tutto ciò che può e deve essere svolto, indiscutibilmente, nel rispetto dei termini di legge, senza usare fantasticherie, promettendo di portare tutti quanti ne avessero il desiderio nel palo della cuccagna, soprattutto in un particolare periodo di crisi economica e occupazionale. Correttezza vorrebbe», continua Del Re, «che si evitasse di propagandare la possibilità di trovare escamotage, che consentano passaggi di personale dall’una o all’altra azienda, ovvero di trasferire personale ad una delle due società, per poi includerle nella pianta organica oggetto di fusione, magari facendola passare per un’azione meritevole. Pura follia di un atto illegale. Esiste un solo modo, rispetto delle leggi, per il rispetto generale di ogni cittadino, oltretutto, che non deve essere gravato di ulteriore contribuzione per ingiustificati e personali favoritismi». L’obiettivo della fase di confronto intrapresa, «con un’attenta e approfondita analisi delle componenti strutturali, economiche e finanziarie», è quindi arrivare a un «miglioramento generale del trasporto pubblico», con il supporto di Comune e Regione. «Nel contempo», aggiunge Del Re, «l’Ama non può restare con le braccia incrociate, in attesa del salvataggio dell’azienda».