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Data: 06/04/2017
Testata giornalistica: La Repubblica
La legge sulla concorrenza slitta ancora, fuori la norma "salva Flixbus"

Il testo sulle liberalizzazioni ariverà in Aula al Senato solo dopo Pasqua. Nel testo potrebbe entrare l'intervento "anti scorrerie" promesso da Calenda, ma non quello a garanzia del servizio dei bus low cost: restano solo 50 giorni per evitare il blocco

ROMA - Si allunga ancora la storia, già infinita, del disegno di legge sulla concorrenza. Dopo l'incontro di mercoledì mattina a Palazzo Chigi tra i relatori della norma e il governo, la data della discussione in Aula al Senato, inizialmente ipotizzata per questa settimana, è slittata a dopo Pasqua: dovrebbe essere martedì 18. Due settimane in più per un testo (in teoria annuale) impanatanto da mesi in Parlamento, e che sembrava aver trovato una corsia preferenziale dopo che il Consiglio dei ministri aveva autorizzato il voto di fiducia. Il maxi emendamento che Palazzo Chigi voleva presentare in extremis però avrebbe riportato la norma in Commissione, allungando ancora di più i tempi. E così nella riunione di mercoledì si è deciso di procedere con il testo base, con la possibilità per il governo di inserire qualche correzione di data (come quella che prolunga il mercato tutelato dell'energia) e una sola modifica sostanziale: la legge "anti scorrerie" che, ha precisato il ministro Calenda, introdurrebbe un obbligo informativo aggiuntivo per chi sale sopra il 10% del capitale di una società quotata.

Saltano quindi, come Repubblica aveva anticipato, le altre modifiche annunciate, tra cui la nuova versione della riforma del trasporto pubblico non di linea, più gradita ai tassisti, e la legge "salva Flixbus". Le attività in Italia della società dei bus low cost sono in pericolo: fra 50 giorni entrerà in vigore una disposizione che le impedirebbe di ottenere le autorizzazioni ad operare sulle tratte inter regionali. Un errore, hanno riconosciuto tutti i partiti politici e lo stesso governo, impegnandosi a correggerlo proprio nella legge sulla concorrenza. Ora dunque andrà trovato un'altra soluzione. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile ha detto che le norme saltate rientreranno in una prossima legge sulla concorrenza, che difficilmente però arriverebbe in tempo utile per tutelare Flixbus. Andrea Mazziotti (Civici e innovatori), presidente della commissione Affari costituzionali alla Camera, ipotizza invece di inserire la legge nel decreto Enti locali, dove però sarebbe un bel po' fuori tema. Un bel garbuglio, che lascia Flixbus e i suoi migliaia di utenti nel limbo: “Il tempo delle promesse è scaduto, non possiamo più permetterci di restare in attesa della correzione di una norma che viola i principi di libera concorrenza e lede la certezza del diritto”, ha detto Andrea Incondi, direttore della società
tedesca in Italia. Una petizione a sostegno della società su Change.org ha raccolto più di 50mila firme in una settimana.

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