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Data: 06/04/2017
Testata giornalistica: La Repubblica
L'Antitrust si schiera con Flixbus: "Cancellare subito il blocco"

Il Garante chiede a governo e Parlamento di eliminare il prima possibile la norma approvata nel Milleproroghe che stopperebbe la società dei bus low-cost: "L'ingresso di nuovi operatori ha portato innegabili benefici per i consumatori". Ma non è detto che la correzione riesca a entrare nel disegno di legge sulla concorrenza

ROMA - "Una norma che impedisce a un operatore particolarmente dinamico e competitivo lo svolgimento della propria attività". Anche il Garante della Concorrenza si schiera con Flixbus, il popolare servizio di bus low cost che una legge approvata nel Milleproroghe minaccia di bloccare. Lunedì l'Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella ha inviato una segnalazione a governo e Parlamento, pubblicata anche sul suo bollettino ufficiale, che li esorta a cancellare quell'articolo quanto prima, cioè già con il disegno di legge sulla Concorrenza in discussione al Senato. E poi di ragionare su una riforma complessiva del settore del trasporto passeggeri su strada, ispirata ai principi di trasparenza e concorrenza. Ma proprio il testo delle legge sulle liberalizzazioni, si apprende nelle ultime ore, rischia di essere "blindato" nella sua formulazione attuale, costringendo a rinviare l'intervento "salva Flixbus" promesso dal governo a un futuro provvedimento.

Come denunciato da Repubblica, restano pochi giorni per garantire la sopravvivenza di Flixbus: fra meno di due mesi il nuovo regolamento inserito con un blitz nel Milleproroghe entrerà in vigore. Prevede che possano ottenere l'autorizzazione a operare sulle tratte inter regionali solo società che svolgono come attività principale il trasporto passeggeri. Quindi non Flixbus, una piattaforma che si limita a gestire prenotazioni e logistica, ma si appoggia a operatori terzi per operare i bus. Secondo i promotori della norma, il loro testo non fa che ricalcare un'analoga disposizione contenuta nel nuovo codice degli appalti. Ma secondo l'Antitrust la sua estensione al settore dei trasporti sarebbe del tutto "decontestualizzata" e "in grado di determinare effetti fortemente anticoncorrenziali nel settore, con danni diretti e tangibili per i consumatori".

Nella sua analisi infatti il Garante non solo ribadisce la legittimità del modello di Flixbus, che non prevede il possesso diretto dei bus, ma riconosce che "la diffusione di piattaforme (...) e l'ingresso nel mercato italiano di nuovi operatori nazionali e stranieri hanno delineato un contesto competitivo molto vivace e sfidante". La richiesta, indirizzata ai presidenti delle Camere, al premier Gentiloni e al ministro dei Trasporti Delrio, è quindi che la norma "anti-Flixbus" venga abrogata il prima possibile. L'impegno del governo in questo senso è chiaro e doveva prendere forma già questa settimana nel maxi emendamento al disegno di legge sulla Concorrenza, su cui il consiglio dei ministri ha autorizzato a porre la questione di fiducia. Le ultime indiscrezioni però dicono che, per non allungare ulteriormente i tempi di un decreto fermo in Parlamento da mesi, il testo potrebbe essere approvato senza modifiche, quindi senza la norma "salva-Flixbus". A quel punto resterebbero meno di 60 giorni per disinnescare il blocco con un altro provvedimento.

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