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Data: 07/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Mense e trasporto. Ecco le nuove tariffe. Prezzi differenziati per i servizi in base all’indicatore del reddito Isee. Aumenti leggeri nelle fasce medie, che restano le più penalizzate

CHIETi Nuove fasce di reddito, e tariffe differenziate in base al potere d’acquisto della famiglia, per i servizi di mensa, trasporto scolastici, e asili nido. La novità è contenuta nella delibera approvata lo scorso 30 marzo dalla giunta comunale di Chieti, che dopo la batosta del 2016 (con aumenti che in qualche caso sfioravano anche il 48% rispetto all’anno precedente), ha stabilito le nuove tariffe. Si trattava, viene evidenziato nella delibera, di un adempimento obbligatorio in vista dell’adozione del bilancio di previsione 2017 dell’ente. L’esecutivo guidato da Umberto Di Primio ha ritenuto opportuno ridefinire nuove fasce di reddito «al fine di dare maggiore gradualità alla progressione delle quote agevolate e introdurre fasce di reddito esenti». MENSE SCOLASTICHE A non dover pagare saranno le famiglie con reddito Isee fino a 2309 euro, ma basta salire a 2309,01 (e fino a 5038 euro) per pagare 1,70 euro a pasto (42,50 per il blocchetto da 25 ticket). Le cose non vanno meglio per gli scaglioni più “alti”. Chi ha un reddito Isee compreso tra i 15mila e i 20mila euro l’anno (vale a dire, da un minimo di 1250 euro a 1660 euro al mese), infatti, per un blocchetto spende 96 euro (78 per il secondo figlio). Chi può contare su un Isee da 25mila euro in poi pagherà 109 euro (4,37 a pasto), e 96 euro per il secondo figlio. I non residenti pagheranno 66,50 euro (fino a 7557 euro; 88,75 euro (fino a 15mila), 103,50 euro (fino a 25mila), 109,25 oltre i 25mila. ASILI NIDO Stesso discorso, quella della progressività, anche per il servizio di asilo nido. In questo caso, però, pagano anche le famiglie con reddito Isee fino a 2309 euro (36,93 la tariffa intera; 19,98 quella ridotta, vale a dire per bambini che escono alle 13,30). Le famiglie che possono godere di un Isee compreso da 2309 euro a 5038 pagheranno 64,76 euro (37,50 la tariffa ridotta). Chi vanta un indicatore di “ben” 10.076 euro (vale a dire, 839 euro al mese), pagherà una quota fissa mensile di 106,52 euro (67,46 se i bambini vanno a casa alle 13,30). Chi guadagna più di 25mila euro pagherà 183,99 euro (112,48 la quota ridotta). Nel mezzo ci sono anche le famiglie, probabilmente la fascia più numerosa, con reddito Isee da 10 a 15 mila euro, e da 15 a 20 mila, che per mandare un bimbo all’asilo nido spenderanno, rispettivamente, 137,99 euro e 153,33. Nel caso degli asili nido non sono previste riduzioni per l’eventuale secondo figlio. SCUOLABUS E si arriva al servizio di trasporto scolastico, con cinque fasce di reddito. La prima (da 0 ai fatidici 2309 euro) la quota mensile andata e ritorno è di 12 euro( 6 solo andata); fino a 5038 euro si spendono 20 o 10 euro; fino a 7557 si pagano 25 o 12,50 euro; fino a 10.076 la spesa è di 30 o 15 euro; oltre quella cifra si pagano 35 euro (17,50 solo andata), a prescindere dal reddito reale. GLI INCASSI Il Comune, in via presuntiva (visto che a oggi non si possono conoscere i giorni effettivi di presenza per il prossimo anno scolastico, e quindi il numero dei pasti consumati), conta di incassare 150mila euro per il servizio di mensa scolastica, altri 50mila per gli asili nido e circa cinquemila per il servizio di trasporto. L’ASSESSORE Ma come si è arrivati alla ridefinizione delle nuove tariffe? «Abbiamo ascoltato tutti», dice l’assessore Giuseppe Giampietro, «per cercare in qualche modo di fare la sintesi, rivisitando le tariffe, per andare incontro alle difficoltà delle famiglie. Abbiamo aumentato leggermente solo le tariffe per i redditi Isee superiori ai diecimila euro». I PASTI L’anno scorso il Comune ha introdotto alcune modifiche nel menù di scuole e asili nido. Nella dieta sono stati introdotti alimenti come orzo, riso, mais, farro, pane integrale, sale iodato, odori ed erbe aromatiche per limitare l'apporto di sale, oltre a legumi, cereali integrali, frutta e vegetali di stagione. Nel nuovo menù anche carni, pesce, uova, salumi e formaggi a rotazione settimanale. «Il nuovo menù degli istituti scolastici di Chieti», aveva detto Di Primio, «coniuga insieme qualità dei prodotti e scienza grazie al lavoro svolto dalla Clinica Pediatrica, puntando soprattutto al gradimento dei bambini e andando incontro ai desiderata delle famiglie. Un lavoro durato mesi, che introduce alcune importanti novità, come l’utilizzo di prodotti che non tutte le famiglie utilizzano ma che i nutrizionisti reputano necessari per una sana crescita dei nostri figli».

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