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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Manovra, l’Europa promuove l’Italia. Per Bruxelles le misure sono in linea con le raccomandazioni. Padoan: «Daremo le cifre quando le approveremo»

ROMA Disco verde della Ue alla manovra correttiva e al Def che il governo approverà martedì prossimo. «Lascio alle autorità italiane annunciare le misure, ma posso dire che come le ha descritte il ministro Padoan sono in linea con quello che abbiamo discusso e che ha raccomandato la Ue». A dirlo è il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis dopo un incontro con Pier Carlo Padoan a La Valletta a margine dei lavori dell’Eurogruppo e dell’Ecofin. Il sostanziale via libera riguarda anche i piani per il 2018 che l’Italia presenterà la prossima settimana, vale a dire il Def. Per rassicurare quello che viene considerato uno dei “falchi” di Bruxelles, Padoan avrebbe però garantito, già da ora che la correzione strutturale per il prossimo anno sarà dello 0,6% del Pil, in linea dunque con i parametri europei sull’output gap e senza chiedere - almeno al momento - ulteriori sconti. Nel corso dell’incontro il ministro dell’Economia incassa parole incoraggianti. «Ho avuto un incontro con Pier Carlo Padoan che ha dettagliato le misure aggiuntive pari allo 0,2% del Pil per quest’anno e i piani per l’anno prossimo. Quello che mi ha descritto è in linea con quanto discusso e raccomandato dalla Commissione» ha detto Dombrovskis. «Ho informato il vicepresidente su cosa ci sarà nel Def, in che modo sarà articolato l’aggiustamento dello 0,2% e su quali altre misure saranno nel pacchetto», ha confermato Padoan. Nell’incontro a margine dell’Ecofin si è parlato anche del 2018, e l’orientamento è quello di puntare a una correzione del deficit strutturale pari allo 0,6% del Pil. Per quanto riguarda le cifre che saranno contenute nel Def, Padoan non ha voluto confermare le anticipazioni fornite a Cernobbio dal suo vice, Enrico Morando. «Daremo le cifre quando saranno state approvate dal Consiglio dei ministri». Il piano nazionale di riforme comprenderà anche misure di lotta alla povertà. E per quanto riguarda le privatizzazioni, «stiamo studiando altre misure di gestione del patrimonio pubblico che permettano di raggiungere i molteplici obiettivi delle privatizzazioni». Quanto alle buone notizie, Dombrovskis ha nominato solo una misura, lo split payment del’Iva (si tratta di un meccanismo che obbliga la pubblica amministrazione a trattenere e versare direttamente all’erario l’imposta sulle fatture emesse dai propri fornitori, senza che le somme transitino sui conti di questi ultimi) «che ha già migliorato la raccolta dell’Iva e quindi la Commissione l’ha estesa», anche se la proposta di Bruxelles deve ancora essere approvata all’unanimità dal Consiglio. I conti pubblici sono sotto controllo? «Possiamo ritenere che il volume totale del debito possa cominciare a scendere dal 2018 e negli anni successivi con un ritmo di caduta sostanzialmente significativo» risponde il viceministro dell’Economia, Enrico Morando.

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