CHIETI Rischia la paralisi il trasporto pesante su gomma perchè da quando si sono verificati crolli di ponti e cavalcavia, né le Province né l'Anas si assumono la responsabilità di firmare le autorizzazioni per i trasporti eccezionali eccedenti le 100 tonnellate. In ginocchio le imprese, particolarmente colpita è l'industria della caldareria, che produce ed esporta, per il 95%, che ha già subito danni per 600 milioni di euro.
E dall'Abruzzo potrebbe partire un'azione legale, con richiesta di risarcimento, che non ha precedenti. L'Associazione italiana pressure equipment (Aipe), presieduta dall'imprenditore Luca Tosto, parla di assurda burocrazia che sta rallentando le consegne, con danni ingenti per le imprese, costrette a pagare penali per i ritardi ai clienti, oltre al danno all'immagine e alla perdita di competitività nei confronti delle imprese estere. Basti pensare che per i carichi superiori alle 100 tonnellate, le aziende devono effettuare verifiche sulla stabilità e sulle condizioni dei ponti a proprie spese e provare che il mezzo riesce a distribuire il carico su tutti gli assi in maniera uniforme. L'Aipe è pronta a manifestazioni di protesta oltre che all'azione legale.
DEROGA Tosto ha proposto una deroga per 6 mesi e il conseguente rilascio dei permessi per le apparecchiature già acquisite alla data del 28 febbraio Prevedendo, nei sei mesi di tempo a disposizione, l'organizzazione di un tavolo di lavoro con i trasportatori per trovare un percorso protetto sul quale convogliare tutti i trasporti di questo. Propone inoltre che le perizie dei ponti abbiano valenza almeno biennale o triennale in modo da tamponare il problema e, al contempo, che Anas e Province si impegnino a fare la manutenzione. «L'Aipe- spiega Tosto- chiede di dichiarare immediatamente lo stato di emergenza per causa di forza maggiore in modo da neutralizzare le penali già maturate. Bloccare il trasporto stradale del nord-Italia significa isolare il Paese dal mondo intero. Abbiamo avuto un incontro presso la sede del Ministero con il direttore generale per la sicurezza stradale Sergio Dondolini, per parlare delle criticità legate al blocco delle autorizzazioni. Il dirigente ha mostrato una grande comprensione e si è detto disponibile per cercare di risolvere il problema al più presto. Mi auguro - conclude l'imprenditore - che ciò avvenga effettivamente in breve tempo così da scongiurare le mobilitazioni».
Sullo sfondo lo spettro che tutti vorrebbero e dovrebbero scongiurare: ovvero la delocalizzazione della produzione, che metterebbe sul lastrico migliaia di famiglie. Una delocalizzazione inevitabile per quelle imprese che, al già elevato costo del lavoro, devono aggiungere il rischio derivante da infrastrutture inadeguate e pericolose.