ROMA Giochi, accise sulle sigarette, stretta sull'evasione dell'Iva, ulteriore gettito della definizione agevolata delle cartelle ed estensione del meccanismo della rottamazione alle liti fiscali. Come ampiamente previsto, le entrate faranno la parte del leone nella manovrina da 3,4 miliardi che il governo sta completando, per approvarla martedì insieme al Documento di economia e finanza. Lo sforzo del governo è naturalmente mettere a punto misure che non si presentino come inasprimenti fiscali a carico del cittadino: il resto verrà da tagli di spesa a carico dei ministeri e dal consueto definanziamento di alcuni capitoli di spesa scarsamente utilizzati.
LA CORREZIONE
Come è noto si tratta di correggere per un importo pari allo 0,2 per cento del Pil il deficit atteso per quest'anno. Ma la base di partenza potrebbe essere più favorevole se - come sta emergendo in queste settimane - la definizione agevolata delle cartelle esattoriali darà risultati ancora migliori di quelli attesi. Intanto però il governo si prepara ad applicare lo stesso meccanismo al contenzioso tributario, ovvero alle liti tra cittadino e fisco a seguito di un accertamento. Perché non si tratti di un condono è necessario che gli interessati aderendo accettino di versare quanto era stato loro chiesto originariamente, risparmiando solo sulle ulteriori sanzioni. Resta però da precisare se questa facoltà sarà concessa a tutti i contribuenti, indipendentemente dal grado di giudizio a cui è arrivata la lite e quale sarà l'eventuale soglia di importo. C'è comunque un precedente abbastanza recente, che risale al 2012: in quel caso il tetto massimo per l'adesione era stato fissato a 20 mila euro.
Il capitolo più sostanzioso della manovrina è comunque il potenziamento del cosiddetto split payment, il meccanismo in base al quale i fornitori dello Stato anticipano, versandolo in un apposito conto, l'importo dell'Iva sulle transazioni, che quindi arriva direttamente al fisco saltando tutti i passaggi della filiera. La procedura, che finora ha dato risultati anche superiori alle attese, sarà prorogata nel tempo e soprattutto estesa dalle amministrazioni statali in senso stretto al mondo delle società pubbliche. Gli introiti attesi potrebbero poi essere arrotondati con una stretta sul meccanismo delle compensazioni Iva (quelle con cui un soggetto economico scala dai propri crediti nei confronti dello Stato le somme che invece dovrebbe versare).
Un contributo significativo arriverà anche in questa occasione dal mondo dei giochi. Il governo intende intervenire sulla componente fiscale: aumenteranno quindi le tasse pagate dai vincitori (dal 6 al 10 per cento la cosiddetta tassa sulla fortuna dovuta su tutte le vincite al di sopra di 500 euro e dal 6 all'8 per cento quella specifica relativa al lotto, che colpisce invece anche gli importi più piccoli. Il Preu (prelievo erariale unico) salirà invece dell'1 per cento per le slot machines (Awp) e dello 0,5 per le videolotterie (Vlt). Nella stessa logica di incidere su attività non salutari è previsto un aumento delle accise su alcuni tipi di sigarette, mentre non ha molte possibilità di andare in porto l'eventuale prelievo sulle bevande gassate, contestato dalle imprese del settore e dallo stesso ministro dell'Agricoltura Martina.
LE ALTRE MISURE
Il decreto legge della manovra conterrà poi anche alcune misure a favore delle imprese (sul fronte delle cartolarizzazioni) e l'annunciato stanziamento di un miliardo l'anno per tre anni destinato alle zone terremotate. Inoltre potrebbe ospitare altre misure in cerca di un veicolo legislativo: quella voluta dal ministro Calenda per contrastare le scorrerie azionarie e i correttivi concordati con i sindacati in tema di Ape social. Infine nella stessa riunione di martedì 11 dovrebbe essere adottato un Dpcm per la ripartizione di 47,5 miliardi di fondi per le infrastrutture.