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Data: 10/04/2017
Testata giornalistica: Mapero'
Sanità, i tagli erano legittimi di Lilli Mandara

Non era per niente irragionevole l’abbattimento dei tetti di spesa per gli imprenditori della sanità privata nel 2011, e la decisione dell’ex commissario ad acta Gianni Chiodi era perfettamente legittima, anzi in linea con le leggi: lo ha stabilito il 7 aprile scorso il Consiglio di Stato che ha rigettato il ricorso presentato da Synergo, la società che fa capo a Luigi Pierangeli.

E peccato che poi nel frattempo i tetti di spesa per i privati siano stati nuovamente adeguati: in ogni caso, all’epoca, ha deciso il Consiglio di Stato che ha riformato completamente la decisione del Tar dell’Aquila che in prima battuta e dopo una serie di ricorsi e controricorsi aveva dato ragione alle cliniche, il taglio effettuato all’epoca non è stato “eccessivo”.
Una sentenza che fa storia, e che legittima pienamente la riduzione operata ai sensi della spending review nel 2012: il Consiglio di Stato richiama una sentenza della Corte Costituzionale che nel 2016 ha valutato la piena legittimità del decreto legislativo n.95 del 2012 al quale si era ispirato Chiodi e che dice, in sostanza, che il taglio “proporziona in maniera non irragionevole il peso imposto agli operatori privati, al fine che il legislatore intende realizzare e cioè l’essenziale contenimento della spesa pubblica, da valutare nello specifico contesto di necessità e urgenza indotto dalla grave crisi finanziaria che ha colpito il Paese dal 2011”.

Insomma, il taglio ai privati “non può essere ritenuto un onere individuale eccessivo”, hanno sostenuto i giudici delle leggi, anche in riferimento al contenzioso aperto dalle cliniche private abruzzesi, soprattutto perchè “comporta riduzioni quantitative alquanto modeste e calibrate in considerazione delle aspettative di credito degli operatori sanitari”.

Cos’è quindi un taglio dello 0,5 per cento per il 2012 e dell’1 per cento per il 2013 e del 2 per cento per il 2014 rispetto alla grave crisi che ha colpito il Paese?
Poco più di niente: e non c’entra il fatto che alcune strutture nel 2011 siano rimaste chiuse o abbiano lavorato a mezzo servizio (Sanatrix e Santa Maria) a causa del terremoto (che tra l’altro c’è stato nel 2009, ricorda il Consiglio di Stato, e non nel 2011) come viene precisato nella memoria presentata dalla società, né che ci sia stata “disparità di trattamento tra strutture virtuose e non virtuose”: il decreto del commissario ad acta non aveva alcuna “finalità punitiva” nei confronti delle due strutture e sono “del tutto irrilevanti le successive determinazioni commissariali adottate nel 2015” e anzi non sta scritto da nessuna parte che il volume di attività dei privati “possa derogare ai rigorosi limiti di contenimento della spesa sanitaria”.

Senza contare che è la legge che non riconosce alle strutture private “alcun diritto alla remunerazione delle prestazioni extra budget o di prestazioni superiori ai limiti di contenimento della spesa”.

ps1: questo, per quanto riguarda Chiodi. Poi, a luglio del 2015, a dispetto della spending review, la Regione by D’Alfonso & Paolucci ha aumentato i tetti di spesa ai privati di otto milioni di euro.

ps2: sempre coccole sono, ma non quelle promesse in campagna elettorale, ai malati.

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