ABRUZZO. Sciopero del trasporto pubblico locale per il 26 aprile in Abruzzo.
Lo hanno confermato i segretari regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal, dopo un incontro con il consigliere regionale con delega ai trasporti Camillo D’Alessandro.
Secondo i segretari regionali ci sarebbero stati dei passi in avanti ma i problemi non sono del tutto risolti.
Restano ancora incerte le questioni che riguardano le risorse e gli investimenti, l’accordo integrativo, il biglietto unico e il sistema tariffario intermodale ancora in standby; la mancata definizione del Prit.
Inoltre i sindacati hanno chiesto di garantire al settore «stabilità e certezza di risorse attraverso un provvedimento economico strutturale in grado di assicurare alle imprese pubbliche e private del trasporto locale le adeguate coperture finanziarie sia per il 2016 che per il prossimo triennio 2017/2019».
La Regione ha confermato di aver individuato risorse straordinarie oscillanti tra i 10 e i 15 milioni di euro con le quali sarà possibile fornire risposte esaustive in merito alla carenza di materiale rotabile, ridimensionando di conseguenza, l’eccesiva vetustà dei mezzi in circolazione.
Sulla mancata applicazione dell’accordo integrativo Regione Abruzzo 28/5/2004 (25 €) i sindacati hanno chiesto l’immediato ripristino, a favore di tutti i dipendenti delle aziende pubbliche e private del TPL, dell’accordo integrativo regionale sottoscritto il 28/5/2004, «il cui contenuto è stato disatteso ovvero sospeso a partire dalla vigente legislatura». La Regione si è riservata di formulare una proposta attesa l’entità complessiva delle risorse necessarie.
Sugli altri due temi vertenziali (biglietto unico e Prit) la Regione ha ribadito la volontà di mantenere gli impegni assunti dalla Giunta.
I sindacati hanno chiesto delucidazioni e conferme anche sulla riduzione dei “costi attribuibili alla politica” nelle aziende regionali di trasporto, con specifico riferimento alla società TUA Spa per la quale sono emerse indiscrezioni giornalistiche rispetto all’ampliamento da 3 a 5 dei componenti del relativo Consiglio di Amministrazione.
La Regione ha ribadito che con la realizzazione dell’azienda unica regionale i costi attribuibili alla politica” (Consigli di amministrazione, direttore e vice direttore generale e collegio sindacale) sono diminuiti per un importo complessivo di circa 1 milione di euro.
Nello specifico è stato ricordato che il solo Cda di Arpa Spa (senza quindi contare Gtm e Sangritana) composto dal Presidente, da un vice Presidente e da due consiglieri, determinava un costo complessivo di 106.200 euro.
L’attuale Cda di Tua che amministra una società di 1600 dipendenti con un capitale sociale di 39.000.000 di euro e con un valore complessivo della produzione superiore a 142 milioni di euro determina invece un costo complessivo di 59.000 (il presidente ha un incarico a titolo gratuito, il vice presidente 14.750 euro e i 3 consiglieri 14.750 ciascuno).
I sindacati nel ritenere «assolutamente insufficienti le pur importanti aperture fornite dalla Regione», ha confermato dunque lo sciopero e la manifestazione previsti per mercoledì 26 aprile 2017.