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Pescara, 24/07/2024
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Data: 11/04/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Una vertenza Abruzzo contro sisma e spopolamento

PESCARA Passare a una nuova fase per superare le emergenze e favorire la ripresa. Cgil, Cisl e Uil tornano a chiedere una svolta nella politica regionale aprendo ufficialmente la vertenza Abruzzo e segnalando soprattutto un rischio: «Si acuisce la spinta temibile dello spopolamento delle aree interne, ponendo un serio problema per lo sviluppo equilibrato del territorio ». Si scappa dalla terra che trema e da quella che frana attorno agli antichi borghi, ma si scappa anche per assenza di prospettive nell’Abruzzo della montagna dove gli strumenti messi in campo dal governo nazionale e dalla Regione non arrivano sempre a tutti. Questa la prima considerazione dei sindacati, che chiedono una rimodulazione della programmazione nazionale (Masterplan) ed europea, con particolare riferimento a industria, territorio, politiche sociali. Per la gestione dell’emergenza neve-terremoto, Cgil, Cisl e Uil propongono un ulteriore allargamento del cratere sismico per inserire i territori del Teramano, dell’area Vestina e dell’Aquilano rimasti esclusi nonostante i gravi danni subiti. L’altra proposta è quella di creare le Zone economiche speciali per favorire il rilancio delle aree colpite dal sisma, da affiancare a un programma straordinario di messa in sicurezza del territorio e al rilancio dei servizi sociali: sistema formativo e scolastico, assistenza socio-sanitaria, politiche attive per il lavoro. Alla Regione si chiede anche un’azione più incisiva nei confronti del governo per garantire un flusso di risorse supplementari al Fondo sviluppo e coesione (133milioni), a parziale indennizzo rispetto al taglio di 321,7milioni subito sui fondi strutturali europei. Anche gli aspetti della crisi vanno affrontati, secondo i sindacati, garantendo provvedimenti speciali per l’Abruzzo, come l’estensione degli ammortizzatori sociali in deroga. Altro appunto: una Regione industriale non può permettersi di investire solo una minima parte delle risorse del Masterplan nelle attività produttive: il 5,9% del totale a fronte di una media del 21,3%. La proposta è di individuare precisi obiettivi nell’ambito di Industria 4.0 e della Strategia delle 3S, a partire dalla verifica della delibera di giunta 67/2015 sul nuovo campus automotive.

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