L’AQUILA Ha atteso il risultato dello spoglio elettorale a casa di un amico. Solo alle 22.50, quando ormai il distacco era netto, ha raggiunto l’hotel Castello, quartier generale delle primarie. Americo Di Benedetto, 41 anni, presidente della Gran Sasso Acqua, è il candidato della coalizione civico-progressista di centrosinistra. In 10.527 si sono recati alle urne, tra domenica e lunedì, per esprimere una preferenza: una mobilitazione di massa, che annulla persino il record del 2007, quando i votanti alle primarie, che videro prevalere Massimo Cialente, furono 8.747. Al testa a testa iniziale, tra Di Benedetto e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, con Lelio De Santis in posizione defilata, ha fatto seguito una volata verso la vittoria, decretata dai due seggi più importanti: hotel Castello e Ance. Il dato definitivo vede Di Benedetto al 49,91%, con 5.197 preferenze, Pietrucci fermo al 43,95% con 4.576 voti e De Santis a quota 6,12% (638). «Adesso il passo è possibile», il primo commento a caldo del candidato sindaco del centrosinistra.
IL FORTINO. Il seggio dell’Ance ha rappresentato il vero fortino di Di Benedetto che, nella sede dei Costruttori, ha ottenuto 1.226 voti contro i 787 di Pietrucci. 1.228 le preferenze ottenute all’hotel Castello a fronte delle 1.088 del consigliere regionale. Questi gli altri dati: Arischia: 110 Pietrucci, 218 Di Benedetto, 6 De Santis; Bagno: 193 Pietrucci, 203 Di Benedetto e 25 De Santis; Camarda: 101 Pietrucci, 108 Di Benedetto e 58 De Santis; Collebrincioni: 65 Pietrucci, 35 Di Benedetto e 13 De Santis; Coppito: 410 Pietrucci, 224 Di Benedetto, 30 De Santis, Onna: 50 Pietrucci, 110 Di Benedetto e 21 De Santis; Paganica: 445 Pietrucci, 402 Di Benedetto, 101 De Santis; Pettino: 356 Pietrucci e 384 Di Benedetto; Preturo: 244 Pietrucci, 398 Di Benedetto e 21 De Santis; Roio: 173 Pietrucci, 131 Di Benedetto e 21 De Santis; Sant’Elia: 207 Pietrucci, 240 Di Benedetto e 14 De Santis, Sassa: 267 Pietrucci, 194 Di Benedetto e 27 De Santis.
GRANDE RISULTATO. «L’affluenza al voto è la vera grande vittoria di queste primarie», ha dichiarato Di Benedetto, «un bel risultato di democrazia. Abbiamo lavorato molto, in maniera forte e capillare. 10mila aquilani alle urne, il 25 per cento degli aventi diritto al voto, rappresentano il dato più significativo e una scelta importante di prospettiva della città».
RISULTATO ATTESO. «Ho lavorato per vincere», ammette Di Benedetto che non fa mistero della fitta rete di relazioni tessuta nella ultime settimane. E del grande impegno sul campo, «ma con oltre 10mila votanti il risultato andava verificato fino all’ultima scheda. Mai le primarie del centrosinistra sono state così partecipate e questo in un momento di disaffezione per la politica, in cui il partito più grande è quello del non voto, in una città in difficoltà, alle prese con mille problemi. Non vi è stata alcuna ingerenza del centrodestra nel voto, piuttosto un sussulto di dignità civica, la voglia di rendere L’Aquila più inclusiva, aperta ad un sistema ampio di interazioni con l’esterno».
SIAMO UNA SQUADRA. Nessun vinto, nessun vincitore. Di Benedetto non fa distinguo. «Il nostro è stato un percorso condiviso che ha riportato al centro i cittadini», sottolinea in riferimento agli altri due contendenti, Pietrucci del Pd e De Santis, dell’Idv, «siamo una squadra, un gruppo coeso e lavoreremo insieme per il bene dell’Aquila pensando al programma».
PIETRUCCI PENALIZZATO. «Pietrucci è stato penalizzato dal fatto di essere consigliere regionale», il commento del sindaco uscente, Massimo Cialente, «gli aquilani hanno valutato il fatto che L’Aquila potesse perdere un importante baluardo in Regione. Ma adesso si va tutti insieme».