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Pescara, 24/07/2024
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Data: 11/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Il giudice boccia Grillo sulla lista di Genova. Cassimatis, la vincitrice delle comunarie, riprende la corsa a sindaco per il M5S. Il tribunale cancella la delibera del leader, lui tira dritto: non ci rappresenta

ROMA Marika Cassimatis è la candidata del Movimento cinque stelle a Genova. E Beppe Grillo non può cancellare il risultato delle comunarie che l’hanno scelta. Clamorosa decisione del tribunale di Genova che ha riammesso nella corsa per la poltrona di primo cittadino la professoressa di geografia scelta dai militanti genovesi con una votazione il 14 marzo scorso e fatta fuori subito, via blog da Beppe Grillo, perché in odore di eresia e considerata vicina a Federico Pizzarotti. «Fidatevi di me» aveva scritto Grillo sul suo blog annullando le comunarie di Genova e riconvocando una votazione, questa volta a livello nazionale, che alla fine aveva ripescato Luca Pirondini come portabandiera dei grillini. Cassimatis non si è arresa. Si è rivolta alla magistratura. E ha vinto su tutta la linea, almeno per ora. Il giudice infatti ha sospeso l’esclusione della sua lista e il successivo ripescaggio di Pirondini. «Abbiamo vinto su una questione di diritto, ora c’è grande entusiasmo, sono il candidato sindaco», ha detto la professoressa che da settimane su Facebook paragona la sua battaglia nel M5S a quella di Davide contro Golia. «Il tribunale ha parlato e ha detto che il “fidatevi di me” che Grillo ha usato per dire che non ero candidata, non ha alcun valore giuridico», ha aggiunto Cassimatis pronta ad aprire un dialogo con Grillo ma non a ritirare la querela che ha presentato dopo le accuse che le sono state rivolte sul blog dal Fondatore-Garante. Pronta però a ritirare la querela contro Di Battista che si è «limitato» a ripetere le accuse di Grillo. Il giudice nell’ordinanza scrive che «nonostante non sia particolarmente agevole ricostruire le regole organizzative del movimento e l’istanza dirigistica riconosciuta a Grillo, quest’ultimo non ha il potere di intervento nel procedimento di selezione delle candidature». Un precedente non solo per Genova ma per futuri casi simili. In serata da Genova, Cassimatis prova a lanciare la proposta di una «soluzione amichevole» con Grillo e con lo staff del M5S. Si dice pronta a incontrare «Grilllo o chi per lui» per tentare una mediazione visto che ormai è chiaro che sarà lei a guidare la lista pentastellata a Genova. Ma, dopo una lunga serie di telefonate tra Genova (dove risiede Grillo) e Milano, dove è Davide Casaleggio, e soprattutto dopo una serie infinita di colloqui con gli avvocati, arriva la doccia fredda. «Marika Cassimatis è stata sospesa e la votazione del 14 marzo è stata annullata, pertanto la stessa non è né sarà candidata con il Movimento 5Stelle a Genova alle elezioni dell’11 giugno», recita un post firmato M5S nel blog di Grillo. «Il tribunale di Genova - comincia il post - ha sospeso l’efficacia della decisione assunta da Beppe Grillo in qualità di garante e titolare del simbolo del Movimento di non concedere alla Cassimatis l’uso del simbolo stesso per le elezioni comunali del 2017 a Genova (e non di escludere la Cassimatis dal percorso selettivo). Ha inoltre sospeso l’efficacia della votazione del 17 marzo in cui si chiedeva a tutti gli iscritti di esprimersi sull’importante decisione di partecipare o meno alle Comunali di Genova. La sentenza specifica la “natura interlocutoria” delle odierne statuizion”, che non sono, quindi, definitive». «Rispettiamo la sentenza riserservandoci, però - continua il post pentastellato - di tutelare in ogni sede le nostre ragioni». Dunque si andrà avanti a carte bollate. E la strada appare quella di impedire alla Cassimatis di usare il simbolo del Movimento. Ma anche in questo caso Cassimatis potrebbe ricorrere al giudice e averla di nuovo vinta. «La situazione è grave», si lascia scappare un parlamentare. Grillo è probabile che presenterà un appello contro la sospensione. Ma i tempi sono strettissimi. Il 12 maggio scadono i termini per la presentazione delle liste per le amministrative. Altrimenti il rischio è quello di trovarsi proprio nella sua città fuori dalla corsa per il sindaco.

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