PESCARA È di nuovo scontro tra l’assessore alla mobilità Stefano Civitarese e i comitato nati a difesa della strada parco. È bastato un intervento dell’assessore, pubblicato ieri sul Centro (leggi l'articolo) , in cui sosteneva che il recente pronunciamento della Corte dei conti non era per bocciare la filovia, ma per lanciare un monito al fine di risolvere le criticità e completare i progetti per il trasporto rapido di massa, per riaccendere le polemiche sull’utilizzo dei filobus sulla strada parco. La replica a Civitarese, con tanto di richiesta delle sue dimissioni avanzata al sindaco, è arrivata con una nota carica di sarcasmo di Ivano Angiolelli, portavoce dei comitati a difesa della strada parco. «Con una personalissima interpretazione», si legge, il professor Civitarese rimprovera la Corte dei conti che, a suo parere, avrebbe lanciato un amichevole monito sulla filovia di Pescara, di aver trascurato la bella prova di funzionamento eseguita sotto il diluvio universale il 7 marzo scorso col filobus di Chieti, gentilmente offerto da chi è più addentro alla materia di studio». «Un successone», afferma, «che avrebbe portato al cento per cento l'aliquota di completamento dell’opera pubblica classificata dalla Corte dei conti medesima tra le peggiori d'Italia. Peccato che la sorprendente prova su strada sia sfuggita all’Autorità di controllo». «Personalmente», aggiunge Angiolelli, «l’assessore non la vede così complicata la questione spinosa sollevata dalla Corte dei conti, la quale indica non poche criticità irrisolte su un'opera che difficilmente vedrà la luce a distanza di un quarto di secolo dalla sua sfortunata ideazione». I comitati, sgomenti», conclude, «pur riconoscendo all'assessore coraggio e determinazione, che farebbe meglio ad applicare per cause più degne, ne chiedono, loro malgrado, le dimissioni al sindaco Alessandrini. Quest'ultimo immemore della netta presa di posizione contro un'opera densa di criticità irrisolvibili, assunta all'atto del suo insediamento alla guida della città a giugno 2014».