PESCARA Parafrasando (e modificando in difetto) il titolo di una nota canzone, si può dire “Uno su cento ce la fa”. E’ infatti il rapporto che si evince tra il numero delle candidature ed i 36 posti di lavoro previsti dalla Regione Abruzzo. I termini per presentare le domande per ciascuno dei nove profili professionali (vedere tabella a destra) sono scaduti mercoledì. E le domande arrivate per via telematica – strumento utilizzato per la prima volta in via esclusiva – sono state alle fine 3.298. I profili sono quelli tecnico-professionali indicati per integrare i posti che gli uffici del settore personale della Regione, su parere anche dell’ufficio legale, hanno ritenuto che non fossero colmabili con il personale ereditato dalle Province dopo il piano dei 169 prepensionamenti realizzato dalla giunta. Posti per ingegneri civili, ambientali e dei trasporti, biologi, ecologi, geologi ed amministrativi che i 3.289 candidati si contenderanno a suon di titoli (laurea, dottorati, master), esperienza e dopo aver svolto un colloquio sulle materie tecniche con le 9 commissioni esaminatrici che stanno per essere nominate. Una gara che raccoglie grandi e diffuse aspettative malgrado in palio ci sia un contratto di lavoro a tempo determinato di solo un anno. E alla fine del quale molto probabilmente si dovrà partecipare a un nuovo concorso pubblico per, questa volta, ambire a un contratto con la Regione a tempo indeterminato. Le domande sono arrivate fino all’ultimo momento, da tutta Italia. E il profilo per il quale sono arrivate di più (911) è quello per lo specialista amministrativo (7 posti disponibili). Seguono con 730 domande i 9 posti per ingegnere civile, con 416 i quattro posti per specialista amministrativo ambientale, e con 369 i due posti per ingegnere dei trasporti. In 103 invece partecipano alla corsa per i due posti da tecnico ecologo. Con l’iscrizione al concorso, il sistema ha realizzato automaticamente una graduatoria che dev’essere tuttavia validata dalle commissioni. Queste saranno composte da dirigenti esperti di enti dell’amministrazione pubblica. Poi ci sarà la selezione, in base sempre ai titoli presentati. Su 3.298 passeranno solo in 180. «I candidati ammessi all’orale saranno in numero pari a 5 volte il numero dei posti di ciascun profilo», spiega Fabrizio Bernardini, dirigente delle Risorse umane della Regione, soddisfatto per come sono finora andate le cose. Bernardini sottolinea tra l’altro come fin qui sia stata in un certo senso anticipata la riforma Madìa nella p.a.: «Fra i titoli sono stati presi in considerazione master o dottorati proprio come la normativa si accinge a realizzare. Il fine è stato quello di favorire la più ampia e trasparente partecipazione». E l’attesa dovrebbe durare poco. Graduatoria, selezione e colloqui sono previsti entro il 25. In modo che i contratti possano scattare già a maggio.