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Data: 15/04/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bus, supermulta per chi viaggia senza biglietto

ROMA Rimborso del biglietto per i ritardi in città superiori a trenta minuti, controlli più severi su bus, tram e metro e multe fino a 200 euro per chi viaggia senza ticket. Allo studio l'introduzione di detrazioni fiscali per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. Continua a prendere forma il decreto legge che contiene la manovra bis, approvato dal Governo martedì scorso e atteso in Parlamento. Stando all'ultima bozza in circolazione, la riforma sul trasporto pubblico locale firmata dai ministri Marianna Madia e Graziano Delrio, e mai entrata in vigore, potrebbe essere recuperata nella manovrina che corregge i conti pubblici. Il decreto sul Tpl è decaduto a seguito della sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il percorso praticato per l'approvazione dei decreti attuativi della riforma Pa.
GLI ARTICOLI
La manovra bis, dunque, continua a crescere con il passare dei giorni. Tre sono gli articoli dedicati alla riforma del trasporto urbano. Altri riguardano la fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato, l'estensione dei bonus per l'efficienza energetica e l'adeguamento antisismico delle case popolari, edilizia scolastica e le ciclovie turistiche. Il decreto che sta prendendo forma introduce misure severe per le aziende che gestiscono il Tpl, che in caso di ritardi eccessivi o corse saltate dovranno ripagare interamente il titolo di viaggio ai passeggeri. Una norma a tutela soprattutto dei pendolari. Il diritto al rimborso scatterà dopo mezz'ora dall'orario previsto se si tratta di linee urbane; un'ora per quelle extraurbane. Non conteranno i super ritardi e le corse soppresse in caso di scioperi e calamità naturali. Ma per poter funzionare questa strategia, presuppone che tutte le città in breve tempo si dotino alle fermate e ai capolinea di insegne e cartelli elettronici in cui vengano riportati gli orari di arrivo e partenza dei bus. Servizio oggi non previsto in tutte le città italiane, senza il quale la norma rimarrebbe solo su carta.
Dal 2018 gli autobus più inquinanti utilizzati in città non potranno più circolare. In sostanza, gli enti locali che ancora conservano mezzi a motore alimentati a benzina o diesel con caratteristiche Euro zero o uno dovranno eliminarli definitivamente. Il termine è fissato per il 31 dicembre 2017. Con i nuovi commi della manovrina, le Regioni per aumentare il numero dei mezzi potranno anche affittare treni, tram e autobus. La locazione non potrà durare meno di un anno.
IN BILICO
Oltre alle norme definitive, una invece è ancora in bilico, ovvero quella che riguarda la detrazione fiscale al 19%, per un massimo di 250 euro, per gli abbonamenti ai servizi Tpl. La misura è stata inserita nel testo in entrata ma risulta ancora incerta per problemi di copertura finanziaria. Nel nuovo quadro normativo dovrebbero cambiare anche i parametri dei contratti con le Regioni: le risorse destinate alle spa locali non dovrebbero essere più commisurate alla lunghezza della tratta, ma al traffico in termini di passeggeri/chilometro.
Cambieranno anche le sanzioni. Viene fissato per legge un tetto minimo delle multe per chi sale a bordo senza biglietto: potranno arrivare fino a 200 euro e, in ogni caso, non saranno inferiori a 60 volte il prezzo del biglietto. Anche per chi viaggia dunque le maglie saranno più strette. Aumenteranno i controlli a sorpresa con ingresso in servizio di ispettori privati che potranno operare come pubblici ufficiali.
LA TECNOLOGIA
In tutti gli autobus, treni e tram dovranno essere installati sistemi elettronici per il conteggio dei passeggeri e tutti i mezzi su gomma dovranno essere dotati di sistemi satellitari per il monitoraggio elettronico del servizio.

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