Meno incarichi esterni e limiti di spesa difficili da aggirare. L'Atac punta al risanamento con una stretta sull'assunzione, anche a tempo determinato, di personale esterno all'azienda di via Prenestina. La riforma, varata dall'amministratore unico Manuel Fantasia, entra in vigore proprio nei giorni dell'insediamento del nuovo direttore generale Bruno Rota, che da ieri è al lavoro con l'obiettivo traghettare la municipalizzata verso acque meno agitate. L'ultima revisione delle procedure di selezione si applica a «tutte le figure professionali, compreso il personale dirigente, indipendentemente dalle forme contrattuali di inserimento». In pratica, l'arrivo di nuovi dipendenti dall'esterno viene assoggettato a procedure più rigide, con tetti di spesa fissi, stabiliti espressamente nel budget annuale definito dai vertici aziendali.
I LIMITI
Le eccezioni non potranno essere fatte a cuor leggero. Secondo le nuove norme, infatti, «eventuali esigenze di fabbisogno manifestate successivamente all'approvazione del budget dovranno essere approvate con specifico provvedimento a firma dell'amministratore unico». Il procedimento per ogni selezione dovrà essere «approvato dal responsabile della direzione del personale e autorizzato dall'amministratore unico». Come già avveniva nel recente passato, inoltre, prima di assumere all'esterno bisognerà prima avviare un processo di selezione interna «che consenta di conseguire tutte le opzioni possibili di riequilibrio occupazionale, di sviluppo delle risorse, di ottimizzazione dei processi produttivi». Se in azienda non si trovano le risorse umane adatte, si passa alla verifica della disponibilità «presso le società del gruppo Roma Capitale», mettendo così in pratica quell'idea di mobilità tra le aziende municipalizzate che è stata inserita negli ultimi documenti unici di programmazione (Dup) del Campidoglio. In quest'ultimo caso tocca all'amministratore unico inviare ai vertici delle altre aziende «una richiesta di verifica della disponibilità di risorse idonee alla copertura del profilo professionale ricercato».
LA SPESA
Nelle linee guida dettate dall'amministrazione capitolina è espressamente previsto che nelle partecipate si raggiunga «un rapporto tra somme erogate a titolo di compensi per salario accessorio e somme erogate a titolo di compenso fondamentale, ivi comprese le voci del salario accessorio aventi natura fissa e continuativa, che non superi il rapporto desumibile dalle somme allo stesso titolo erogate da Roma Capitale ai suoi dipendenti». In caso contrario è previsto il «divieto di assunzione di personale ascrivibile al tempo indeterminato ed a qualunque tipologia di forma flessibile».