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Pescara, 24/07/2024
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Data: 20/04/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiuso il caso Iva Padoan: nel 2018 non aumenterà

ROMA L'Iva nel 2018 non aumenterà. Lo ha assicurato Pier Carlo Padoan ascoltato dalle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def (il Documento di economia e finanza approvato la settimana scorsa dal governo). Il ministro dell'Economia sembra così aver raccolto le critiche emerse in questi giorni, che sottolineavano le ripercussioni negative sulla crescita, e su alcuni settori economici in particolare, di un eventuale rialzo delle aliquote Iva. Allo stesso tempo ha voluto chiarire che l'idea di uno scambio tra incremento dell'imposta sul valore aggiunto e riduzione del carico fiscale sul lavoro è solo «una delle tante ipotesi». Di Iva si è parlato anche nel successivo incontro tra il ministro e i senatori del Pd, che si è concluso - a detta di alcuni dei partecipanti - all'insegna di «una grande sintonia».

IL SENTIERO STRETTO Padoan ha ribadito la sua linea del «sentiero stretto»» su cui si trova il Paese tra equilibrio dei conti e crescita. Abbandonare il consolidamento della finanza pubblica sarebbe «controproducente» e «una scelta rovinosa per il Paese della quale pagherebbero le spese soprattutto i ceti più deboli»; d'altra parte una contrazione del deficit «oltre il ragionevole» rischierebbe di «colpire la ripresa».
A proposito della crescita, il ministro si è detto «non soddisfatto» del livello stimato per il 2017, che comunque sarà il quarto anno consecutivo di Pil con il segno positivo. Anche il tasso di disoccupazione secondo il ministro «è inaccettabilmente elevato, specialmente tra i giovani». Quanto alle tasse è «confermata la volontà del governo di proseguire nel percorso di progressiva riduzione della pressione fiscale». Sul punto specifico dell'aumento Iva teoricamente previsto per il 2018, il ministro ha confermato la volontà del governo di «intervenire con la prossima legge di bilancio per modificare la previsione di incremento delle imposte e sostituirla con altre misure, sul lato delle spese e sul lato delle entrate». Padoan non ha specificato il menu delle misure sostitutive, che oltre a tagli di spesa e a ulteriori misure contro l'evasione potrebbero includere «altre misure fiscali» ancora da precisare.
Contro un incremento dell'imposizione sui consumi è tornato ieri a esprimersi Matteo Renzi in modo secco: «L'Iva non si tocca e non si toccherà». L'eventualità di una revisione dell'Iva sarebbe invece da esplorare secondo la Banca d'Italia, ascoltata sempre nell'ambito delle audizioni sul Def, con il vicedirettore generale Luigi Signorini. Allo stesso modo per Via Nazionale andrebbe considerata una razionalizzazione delle tax expenditures, le varie agevolazioni fiscali.

LE ALTRE AUDIZIONI Al ciclo delle audizioni hanno partecipato ieri anche Istat, Cortete dei Conti ed Ufficio parlamentare di Bilancio (Upb). L'istituto nazionale di statistica, con il direttore del Dipartimento per la produzione statistica Roberto Monducci, ha ricordato che «servirà uno scatto» per centrare l'obiettivo di crescita fissato per il 2017. L'Upb ha validato positivamente il quadro programmatico del Def (compito che gli è affidato in quanto autorità indipendente); il presidente Giuseppe Pisauro ha però voluto sottolineare come il quadro della politica di bilancio per i prossimi anni sia «sostanzialmente indefinito».

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