CHIETI Il sindaco Umberto Di Primio non ha più il sostegno della maggioranza in consiglio comunale. È quello che è successo nell’assemblea civica di ieri, dopo la votazione della mozione sui debiti fuori bilancio presentata da Mario De Lio dell’Udc, da Stefano Rispoli di Forza Italia e da Diego Costantini del Gruppo misto. Un provvedimento che ha chiesto più trasparenza e più controlli sulla formazione e sulla gestione dei debiti comunali, ma che il sindaco non ha visto di buon occhio e a cui è rimasto contrario fino all’ultimo. Eppure questa volta i consiglieri dei tre gruppi di maggioranza hanno trasgredito, votando a favore del provvedimento insieme a tutta l’opposizione. E con 17 voti favorevoli, 7 contrari e l’astensione di Graziano Marino di Identità Teatina, la mozione passa tra gli applausi della minoranza: «Quando parte della maggioranza non capisce che certe azioni prestano il fianco all’opposizione, vuol dire che quella parte non è matura per essere maggioranza», commenta a caldo il sindaco, prima e dopo la stangata. Perché ad anticipare la votazione fatidica è stata una riunione di maggioranza a più riprese che sembrava non finire mai, durante la quale il sindaco avrebbe minacciato l’azzeramento della giunta e le sue dimissioni, fatto che poi viene smentito: «Le dimissioni le posso anche dare, ma quando nessuno se lo aspetta», ironizza il primo cittadino, prima di rientrare in consiglio. Nel frattempo, però, mentre quella riunione prosegue, il capogruppo di Ncd, ora Alternativa Popolare, Roberto Melideo, in aula non si vede più. Sarebbe apparso subito dopo davanti alle telecamere insieme al ministro Angelino Alfano e alla senatrice Federica Chiavaroli, giunti a Pescara per presentare la nuova Ap. E quella votazione - che di certo lancia non pochi segnali - è stata preceduta da una discussione infuocata: «Siamo consiglieri che hanno messo a disposizione delle idee per cercare di prevenire i debiti fuori bilancio. Caro sindaco, le norme parlano di percorsi precisi in materia, che forse non sempre vengono rispettati», precisa De Lio, «questa non è un’aggressione o una sfiducia alla maggioranza. Proviamo solo a dare il nostro contributo». Ma immediatamente dopo arriva l’attacco del consigliere di Identità Teatina, Marco Di Paolo: «Anche se sto in panchina, quando entro in campo non gioco per fare autogol. Di queste cose dovremmo discuterne prima noi della maggioranza», sbotta Di Paolo, «ho sempre tifato per questa squadra. Chi non vuole più farlo si tolga la maglietta con onestà». Certo è che l’opposizione ha fatto il suo gioco e ora continua a sfregarsi le mani: «Cucù, la maggioranza non c’è più», ironizza il capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo, che aggiunge: «Sordo alle richieste di attenzione sui debiti fuori bilancio da parte di Udc, Forza Italia e Gruppo misto, il sindaco sfascia la maggioranza». A intervenire anche il consigliere de L'Altra Chieti, Enrico Raimondi, che conserva una difesa d’ufficio: «De Lio con fedeltà sostiene la giunta cercando di pungolarla, volendo vincolare i dirigenti dei settori a certe norme, per avere cognizione di ciò che viene “vomitato” in consiglio». Poi si rivolge al sindaco: «Lei ha dichiarato di non aver fiducia nei gruppi che lo sostengono». A quel punto parte una catena di sospensioni della seduta e Di Primio di tanto in tanto si assenta: «Non credo si possa più proseguire», dice Alessio Di Iorio del Pd. Ma dopo la votazione della mozione sui debiti fuori bilancio, il consiglio deve andare avanti. Intanto i membri della giunta non possono far altro che restare a guardare cosa accade nell’aula, in particolare l’assessore Mario Colantonio, che resta palesemente perplesso dopo la fatidica votazione, lasciando l’aula per poi rientrare verso la fine di un consiglio comunale durato quasi otto ore. Colantonio ha così potuto presentare il regolamento di accesso alle zone a traffico limitato del Comune, di cui quattro entreranno in funzione - se tutto andrà bene - a giugno, periodo di prova previsto per le Ztl cittadine.