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Data: 20/04/2017
Testata giornalistica: Il Messaggero
Crisi in Comune (2) - Crisi di maggioranza a Teramo, alta tensione «Il commissario? Non è un male»

Crisi di maggioranza, in attesa della decisione che il sindaco Maurizio Brucchi prenderà dopo il Consiglio comunale di stamattina, i toni si scaldano. Durissimo il commento del consigliere della civica Al centro per Teramo Guido Campana. «Inutile agitare lo spettro del commissariamento afferma Campana -. Ormai il modello Teramo è finito, l'amministrazione comunale è lontana dalla gente, basta vedere il fatto che non ci sono più le Giunte itineranti da anni, le frazioni e i quartieri sono abbandonati così come le associazioni sportive, abbiamo perso il contatto con la gente, ormai non ci può più vedere nessuno». Campana, insieme ad Angelo Puglia, è uscito ormai da tempo dalla maggioranza, ma non si è collocato in minoranza. «Il nostro gruppo viaggia da solo, abbiamo già spiegato le motivazioni continua Campana l'arrivo di un commissario non lo vedo come una tragedia, porterebbe avanti l'ordinaria amministrazione». La civica, così come faranno anche altri consiglieri, chiederà oggi l'inversione dei punti all'ordine del giorno, per poter votare solo il provvedimento relativo alla Casa dello studente, che permetterà all'Adsu di accedere al bando nazionale del Miur per l'erogazione di 9 milioni di euro. Intanto ieri ci sono state diverse riunioni tra i gruppi, anche di opposizione, per decidere il comportamento da tenere nel Consiglio di oggi, che molti reputano decisivo per stabilire le sorti del Brucchi-quater. Resterà da chiarire, e lo si farà domani, se la surroga dei tre consiglieri entrati al posto dei neo assessori andrà votata o meno dall'assise: in questo caso i tre dissidenti, Alfredo Caccioni, Mimmo Sbraccia e Vincenzo Falasca si tireranno fuori, così come farà la civica Al centro per Teramo e la minoranza. Una situazione decisamente difficile per il sindaco Maurizio Brucchi. Durissima è stata la reazione del gruppo Futuro In alle dichiarazioni del fuoriuscito Caccioni. «Se a dire che dalle nostre parti ci sia stato un deficit di condivisione politica è un signore che è stato assente al 90% delle riunioni si supera, e di tanto, il limite della comicità afferma il coordinatore comunale Valerio Pelusi -. Se a porre questioni di metodo, e ad avventurarsi addirittura sul tema dei fini personali, è un consigliere che nel 2014 è rientrato in Consiglio solo grazie ad una giunta a 9 con quattro assessori di Futuro In, per la quale soluzione ha attivato se stesso prodigandosi come mai accaduto per un problema della città, si sfiora anche il ridicolo. Se sul pulpito sale un consigliere che ha fatto più interviste per questioni di prossimità geografica e lavorativa (come non ricordare la polemica esilarante sui genitori che parcheggiavano nei pressi della Molinari dove erano stati spostati i bambini, che recavano fastidio...a chi ?) che interventi in aula, in ben 8 anni di presenza in Consiglio comunale, si trasmoda nel grottesco». Dura anche la risposta ad un eventuale ritorno nel gruppo. «Non si dia pena il Caccioni, il quale nella sua confusione ipotizza anche un ritorno nel gruppo di Futuro In: ora che l'abbiamo conosciuto meglio, e tenendo per noi il resto della copiosa monografia che potremmo scrivere, faremo volentieri a meno di lui».

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