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Data: 22/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Ama, i sindacati contro la conferma di Del Re. «Corse tagliate, pensiline indecenti, parco autobus vetusto e solo annunci». Mercoledì sciopero generale del personale: un errore la mancata fusione con Tua

L’AQUILA Un duro atto di accusa, quello lanciato dai sindacati nei confronti dell’Ama, in vista dello sciopero dei dipendenti proclamato per mercoledì. Le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e le Rsa parlano di «una gestione aziendale fatta di mirabolanti annunci e poco altro. Sempre meno servizi ai cittadini, corse tagliate al solo fine di annunciare asfittici utili di bilancio, pensiline indecenti quando presenti, parco autobus tra i più vetusti della regione, mancato reintegro del personale viaggiante, mancato rispetto degli accordi aziendali sottoscritti, mancanza di trasparenza sui dati di bilancio 2016, e soprattutto nessuna chiarezza sul percorso di fusione Ama-Tua, anch’esso più volte annunciato e sempre boicottato. Insomma clima aziendale irrespirabile. Questa, al di là degli annunci e delle conferenze stampa, la condizione dell’azienda aquilana della mobilità».
I sindacati stigmatizzano anche la decisione del sindaco di confermare per altri tre anni, alla scadenza del mandato, l’attuale amministratore unico Agostino Del Re. «In un clima come quello descritto che ha portato alla proclamazione dello sciopero del personale per il prossimo 26 aprile», aggiungono le sigle sindacali, «si inserisce l’incomprensibile decisione di confermare con incarico triennale l’attuale amministratore unico. Al di là delle inefficienze più volte denunciate, di cui chi amministra oramai da oltre 4 anni è ovviamente il principale responsabile, tale decisione conferma in maniera palese quelle che erano e sono le nostre perplessità. Qualcuno ha cambiato idea rispetto al percorso di fusione nell’azienda regionale? Non si giustificherebbe altrimenti la conferma triennale nel ruolo. Quel qualcuno che oggi amministra la città dovrebbe uscire allo scoperto, avrebbe il dovere di dire alla città oltre che ai lavoratori Ama, quale futuro si sta immaginando».
Tra i sindacati c’è grande preoccupazione, anche nei confronti dell’utenza: «L’Ama non ha la possibilità di rispondere ai bisogni della moderna mobilità, non ha la condizione di affrontare l’imminente appuntamento di affidamento dei servizi tramite gare. Non l’avrebbe avuta in ogni condizione, ma soprattutto non può averla con l’attuale insufficiente gestione. Una gestione come detto fatta di annunci e di gestione del personale che non si ritrova in nessuna azienda pubblica, una gestione del personale che non tiene conto degli accordi sottoscritti e che in ogni momento prova ad umiliarne la professionalità».
«Nel frattempo», concludono i sindacati, «i cittadini subiscono tagli ai servizi, utilizzano autobus a dir poco vetusti, si riparano sotto immaginarie pensiline multimediali. Insomma, si arrangiano».

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