Un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, denunciata dalla Filt Cgil di Teramo, della presunta sospensione del servizio scuolabus per quei bimbi i cui genitori non avrebbero pagato il servizio. A presentarla, lunedì 24, il deputato di Sinistra Italiana Giovanni Paglia, con l’interrogazione annunciata dal coordinatore di Teramo del partito Stefano Ciccantelli.
“Bene ha fatto la Cgil – scrive Ciccantelli – a denunciare l’accaduto. Riteniamo infatti inaccettabile e letteralmente vergognosa la comunicazione con semplice nota scritta, senza la firma di un responsabile. Si tratta di un provvedimento che in tempi di grave crisi economica risulta ancora più inopportuno e grave e che mette peraltro in seria difficoltà i dipendenti”.
Nella nota con cui annuncia la presentazione dell’interrogazione parlamentare Ciccantelli ricorda come il servizio di trasporto scolastico sia da tempo al centro di “un gioco dello scaricabarile tra la ditta Angelino e il Comune sulla questione delle mancate mensilità ad autisti ed assistenti, un balletto che come al solito viene pagato dai lavoratori senza stipendio da due mesi“.
Episodi che per Ciccantelli sarebbero il frutto di “una pratica, reiterata negli anni, di appalti al massimo ribasso che limitano fortemente qualità ed efficienza del servizio oltre che impedire una corretta relazione e rapporto tra amministrazione, ditta e lavoratori”
A denunciare la sospensione del servizio scuolabus per gli studenti “morosi era stato ieri mattina il segretario della Filt Cgil Luigi Scaccialepre che nell’annunciare la convocazione da parte del Prefetto, per la giornata del 2 maggio, per affrontare la questione degli stipendi, aveva sottolineato come il giorno precedente fosse stato consegnato agli autisti e a gli assistenti “un foglio bianco, senza alcuna firma, dal settore della pubblica istruzione di Teramo, con l’indicazione di non caricare alcuni studenti”.
Secondo la Cgil nel foglio consegnato agli operatori sarebbero stati infatti indicati i nomi di alcuni studenti che non risultavano in regola con il pagamento del servizio.
“Gli operatori si sono rifiutati, essendo una cosa anche grave lasciare a piedi dei ragazzini – aveva aggiunto Scaccialepre – e sono stati contattati dai dirigenti e sono stati anche redarguiti. Gli è stato anche consegnato un articolo del capitolato d’appalto che prevede che gli stessi operatori debbano rispondere ad ogni esigenza e ad ogni comando dell’amministrazione comunale. Crediamo sia grave lasciare a piedi dei bambini ma al di là di questo devono assumersi loro la responsabilità di lasciare a piedi i ragazzi e devono farlo attraverso un ordine di servizio firmato nel quale sia chiaro chi sia il dirigente, chi sia l’amministratore, chi è l’assessore che ordina di non far salire i ragazzi”.