Stipendi a singhiozzo, lavoro pure: e così ai ritardi nel pagamento dei salari si aggiungono i disagi per i cittadini, con un aumento verticale delle assenze per malattia degli autisti, che va a ripercuotersi sul servizio delle linee periferiche degli autobus gestite da Roma Tpl. La grande crisi del trasporto pubblico romano passa anche dai gravi problemi che sta attraversando il consorzio di imprese che gestisce oltre un centinaio di linee del trasporto pubblico romano, per circa 20 milioni di chilometri annui previsti dal contratto di servizio, con 1980 dipendenti. I lavoratori denunciano ritardi nei pagamenti degli stipendi che vanno avanti ormai da due anni e che si sono ripetuti anche sulle buste paga di marzo, ancora non arrivate. Senza stipendio, quindi, ma con tanto stress da non potere andare al lavoro. E così almeno 300 autisti sui 750 in forza alla Roma Tpl da un mese presentano certificati di malattia.
I DISSERVIZI
Risultato? Ieri mattina, secondo i dati di Infoatac, quindici linee periferiche erano «parzialmente in servizio». Già meglio di venerdì, quando le linee a scartamento ridotto erano 27 e tre (078, 701L e 912) erano state addirittura soppresse. Enormi i disagi per gli utenti, vittime finali di un sistema ormai malato, in tutti i sensi, da tempo. E così arrivano stress, esaurimenti nervosi, emicranie insistenti. E al lavoro ci si presenta sempre meno. «I lavoratori sono esausti, stremati - spiega Renzo Coppini del Sul Ct - alcuni stanno perdendo letteralmente la testa dietro alle banche e alle finanziarie con cui sono andati in protesto per non essere riusciti a saldare le rate di mutui e prestiti. Roma Tpl non versa la cessione del quinto, così come non versa i contributi, nemmeno al Fondo previdenziale». Molti conducenti non se la sentono di salire sui bus e affrontare passeggeri già inviperiti. Già in una riunione la scorsa settimana in Campidoglio, l'assessore ai Trasporti Linda Meleo aveva annunciato l'intenzione di subentrare a Roma Tpl nel versamento dei contributi che confluiscono nel Durc che la Tpl non ha presentato alla Ragioneria del Comune: una mancanza che per legge blocca l'erogazione dei fondi per il contratto di servizio, rendendo quindi ancor più difficile saldare le spettanze ai dipendenti. Intanto le opposizioni (Fdi e Pd) hanno chiesto un consiglio comunale straordinario sulla situazione di Roma Tpl, dopo le recenti criticità legate ai mancati pagamenti degli stipendi e lo sciopero dei lavoratori. «È una vergogna lasciare padri e madri di famiglia senza stipendio», sottolinea il capogruppo Fdi, Fabrizio Ghera.