PESCARA «Non vi è da stupirsi che, dinanzi ai cambiamenti, vi siano persone che si oppongono e protestano anche vivacemente. Stupisce, magari, che si pensi di ricorrere alle Procure per contestare le scelte che non ci vanno a genio». L’assessore all’urbanistica Stefano Civitarese interviene così in merito alla notizia, pubblicata ieri dal Centro, di un esposto al pm contro la pista ciclabile in via Aldo Moro. «Anche la petizione di un gruppo di 150 cittadini che risiedono in un'area che ne conta 5.000», dice l’assessore, «è meritevole di considerazione e, infatti, il tracciato che verrà realizzato contiene soluzioni migliorative che tengono conto proprio delle indicazioni di tali cittadini. Il tema va, comunque, contestualizzato all’interno dei programmi sulla mobilità che il Comune sta portando avanti, al cui cuore vi è una semplice idea, ispirata alle politiche dell'Unione europea in materia di città e sviluppo sostenibile. Vale a dire che l'automobile privata non è il mezzo privilegiato di trasporto cui tutti gli altri sono accessori o serventi. Semmai, è il contrario. Trasporto collettivo (bus), bicicletta e gambe e piedi sono il modo di muoversi che sempre di più caratterizza le città italiane ed europee più vivibili e attrattive. Pertanto, realizzare piste ciclabili non è un capriccio per dare un contentino a qualche ciclista della domenica, è un mezzo, tra altri, per promuovere una mobilità sostenibile in ottemperanza a quanto previsto dalla legge».