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Data: 25/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Nessun alunno è stato lasciato a piedi dagli scuolabus». L’assessore all’istruzione Provvisiero nega che il Comune abbia detto alla ditta Angelino di non far salire i morosi

TERAMO «Nessun bambino è rimasto a piedi». Ad affermarlo è l'assessore alla pubblica istruzione Caterina Provvisiero in riferimento alla polemica sul fatto che il Comune avrebbe detto alla ditta che ha in gestione il servizio di scuolabus di non far salire gli alunni le cui famiglie non avevano pagato la tariffa. «Gli utenti morosi sono stati contattati attraverso tre comunicazioni scritte, oltre a sollecitazioni avvenute anche per le vie brevi, prima di giungere alla eventuale decisione di sospendere il servizio», sottolinea Provvisiero, «questa attività, sempre tesa a trovare soluzioni di pagamento condivise anche alla luce delle ulteriori difficoltà che alcune famiglie teramane si sono trovate ad affrontare a seguito degli eventi sismici, è risultata fruttuosa». Il numero degli utenti che non pagano la tariffa prevista, infatti, a detta dell'assessore si è ridotta da venti a o tre o quattro casi. «L’amministrazione ritiene pertanto di aver riservato la massima attenzione a dette situazioni», sostiene Provvisiero, «tanto che è riuscita ad evitare la paventata sospensione del servizio e qualunque disagio ai minori nonostante il mancato azzeramento dei debiti». Per questo l'assessore si dice «rammaricata delle ingiuste polemiche sollevate, peraltro, non dagli utenti bensì da altri soggetti coinvolti, a diverso titolo, nell'erogazione del servizio». Il Comune, insomma, non ha adottato soluzioni drastiche né avrebbe costretto gli operatori della società Angelino, che gestisce il trasporto alunni, a prendere provvedimenti antipatici nei confronti degli alunni che viaggiano a bordo degli scuolabus. «Invitiamo di nuovo i genitori a venire in ufficio», aggiunge, «per illustrare ed esaminare insieme tutte le problematiche allo scopo di trovare una soluzione». L'assessore puntualizza, inioltre, che il servizio di trasporto alunni è stato «strenuamente difeso» dall'amministrazione ed erogato negli anni, nonostante gli elevati costi di gestione. «Questi corrispondono a una spesa annua di 500mila euro», spiega, «a fronte della quale l'ente realizza, attraverso il contributo richiesto alle famiglie, commisurato al reddito Isee di ciascuna, un’entrata di circa 60mila euro». Il contributo, inoltre, «al fine di andare incontro alle famiglie più bisognose, si paga in due rate ed è stato ulteriormente dilazionato per quelle che hanno rappresentato la necessità di ottenere ulteriori agevolazioni». Altre forme di riduzione e di esenzione dalla tariffa sono state adottate per le famiglie sfollate che sono state costrette a trasferirsi in altre zone e pur avendo richiesto il servizio all'inizio dell'anno scolastico di fatto non ne usufruiscono più.

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