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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
Fontana (Filt Cgil): solo la Tua potrà salvare l’Ama. Il sindacalista: «L’adesione allo sciopero è un segnale forte, per i lavoratori l’unica strada è la fusione»

L’AQUILA Adesione massiccia allo sciopero indetto da sindacati confederali fra il personale dell’Ama, l’azienda dei trasporti urbani. Oltre il 90% dei dipendenti, in particolare gli autisti e gli addetti all’officina, hanno incrociato le braccia ieri, per quattro ore. I bus, tra le 9.10 e le 13.10, sono rimasti fermi. La protesta poggia su due binari: da un lato il rallentamento del processo di fusione tra Ama e Tua, l’azienda regionale dei trasporti; dall’altro le problematiche denunciate dai sindacati sul mancato rispetto degli accordi sottoscritti e alla qualità dei servizi offerti ai cittadini. «L’adesione quasi totale allo sciopero», ha spiegato il segretario della Filt-Cgil, Domenico Fontana, «è un segnale forte: i lavoratori sanno che l’unica strada da percorrere per salvaguardare l’Ama, in vista dei cambiamenti previsti per il 2019, con le gare d’appalto per l’affidamento del servizio dei trasporti, è la fusione con Tua. Se lo hanno capito i dipendenti, speriamo che finalmente lo capisca anche la politica. Per non parlare dell’attuale situazione in cui versa l’azienda e dell’incomprensibile decisione, in un momento così delicato, di riconfermare per altri tre anni l’amministratore unico Agostino Del Re». Ieri, a Pescara, i sindacati hanno incontrato il consigliere regionale con delega ai trasporti, Camillo D’Alessandro: «Si è discusso dei tagli alle risorse destinate al settore. Un motivo in più», ha sottolineato Fontana, «per accelerare sull’operazione di ingresso di Ama in Tua». Nei giorni scorsi D’Alessandro, replicando al sindaco Massimo Cialente sulle pagine del Centro, ha sottolineato che il capoluogo di regione non sarà penalizzato e di come si stia lavorando per individuare una soluzione, fermo restando che anche il comune dell’Aquila dovrà garantire il suo contributo economico. Tornando allo sciopero di ieri, le segreterie provinciali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Faisa-Cisal e le Rsa hanno denunciato «una gestione aziendale fatta di mirabolanti annunci e poco altro. Sempre meno servizi ai cittadini, corse tagliate al solo fine di annunciare asfittici utili di bilancio, pensiline indecenti – quando presenti –, parco autobus tra i più vetusti della regione, mancato reintegro del personale viaggiante, mancato rispetto degli accordi aziendali sottoscritti, mancanza di trasparenza sui dati di bilancio 2016. E, soprattutto, nessuna chiarezza sul percorso di fusione Ama-Tua, anch’esso più volte annunciato e sempre boicottato. Insomma, clima aziendale irrespirabile. Questa, al di là degli annunci, la condizione dell’Ama».

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