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Data: 27/04/2017
Testata giornalistica: Il Centro
«Costretti a correre per rispettare i tempi». I sindacati della Panoramica chiedono di rivedere gli orari di percorrenza «Tabelle di marcia di 30 anni fa, fermate pericolose, capolinea inadeguati» (leggi l'articolo in pdf)

CHIETI Autisti della Panoramica verso lo sciopero. Lunedì scorso l’azienda di trasporto pubblico ha ricevuto la lettera dei sindacati che annuncia la protesta. Tecnicamente si tratta di una procedura di raffreddamento, vale a dire che nell’arco di cinque giorni la società dovrà convocare un incontro per vedere di evitare lo sciopero. Ma è evidente che i sindacati non sono disposti più ad attendere né a cedere su questioni che riguardano la sicurezza. Tempi di percorrenza non più adatti alle nuove esigenze, autisti costretti a premere sull’acceleratore per rispettarli, fermate a rischio e capolinea inadeguati: sono tutti problemi che non possono essere più rinviati. La protesta dei sindacati. La manifestazione di protesta è stata indetta da Cgil, Cisl, Ugl e Faisa Cisal. «Le scriventi organizzazioni sindacali, da anni, hanno informato verbalmente codesta società delle gravi criticità inerenti ai tempi di percorrenza», si legge nella lettera, ma, continua il documento, tutte le richieste sono state ignorate. «Certo noi non vogliamo arrivare allo sciopero», spiega il segretario regionale Ugl Autoferrotranvieri, Giuseppe Lupo, «ma è anche vero che le nostre richieste vengono poste da anni e sempre ignorate. È un problema di pubblica incolumità e perciò non possiamo più tergiversare. L’incontro del primo aprile. «Abbiamo fatto un incontro al Comune», continua Lupo, «visto che La Panoramica gestisce il servizio di trasporto pubblico comunale. Vi hanno partecipato anche il sindaco Umberto Di Primio e l’assessore comunale Mario Colantonio. L’incontro si era chiuso con la volontà di fare una verifica sui tempi di percorrenza. Ma, nonostante i nostri solleciti, ad oggi nulla si è mosso. Sarà che l’incontro si è tenuto il primo aprile, ma a noi è sembrato proprio un pesce d’aprile». Tempi di percorrenza. Il problema più grave è quello dei tempi di percorrenza. «Sono vecchissimi, risalgono a circa 30 anni fa», spiega il sindacalista Domenico Di Fabrizio della Fit Cisl. «Nel frattempo la città è cambiata. Su molte strade sono apparsi limiti di velocità che prima non c’erano. Rispettare i tempi adesso è molto più difficile». Il risultato è che gli autisti sono «costretti a correre» per rispettare i tempi, su strade, tra l’altro, sempre più dissestate. Grandi problemi anche per i turni estivi in cui si ripresentano le stesse tipologie di problematiche. Linee 6, 9 e 10. Ci sono inoltre due linee, come la 9 e la 10, in cui il percorso è stato allungato ma i tempi di percorrenza sono rimasti gli stessi. Sulla linea 6, invece, gli autisti sono costretti a effettuare una manovra altamente rischiosa: devono fare inversione di marcia in pieno incrocio, dopo una curva che copre la visuale e in un tratto in discesa, spesso percorso a una certa velocità. La strada teatro della pericolosa inversione a U è via Valle Lunga, al confine con San Giovanni Teatino. Fermate in pieno incrocio. Diverse fermate presentano problemi dal punto di vista della sicurezza, ma due su tutte andrebbero subito spostate, perché si trovano in pieno incrocio. La prima è quella che si trova su via Per Popoli all’incrocio per Colle Marcone. La seconda è quella sulla Colonnetta all’incrocio con la bretella che porta all’autostrada. Largo Cavallerizza. Tra i capolinea più pericolosi c’è quello di largo Cavallerizza, vicino al tribunale. «Lo spazio per fare manovra è stretto», dice Di Fabrizio, «spesso siamo costretti a toccare le pensiline con i mezzi. E poi ci sono le proteste dei residenti che chiedono di spegnere subito i motori per non affumicare le case. Ma non sempre è possibile».

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