TERAMO Non c'è il sindaco e il consiglio salta. Le dimissioni di Maurizio Brucchi hanno indotto la conferenza dei capigruppo ad annullare la seduta consiliare che era in programma nel pomeriggio di oggi per le interrogazioni all'amministrazione, rinviandola sine die. In assenza di prospettive chiare sul futuro della maggioranza e dello stesso primo cittadino, a cui restano un paio di settimane per tornare al suo posto o confermare l'uscita di scena che spianerebbe la strada a elezioni anticipate, i rappresentanti delle diverse forze politiche hanno ritenuto superflua la spesa per riunire il consiglio. Sulla decisione ha influito l'assenza annunciata del vicesindaco Mirella Marchese, oggi impegnata a Roma, ma il Movimento 5 Stelle non l'ha presa comunque bene. Fabio Berardini si è opposto all’annullamento proponendo l'idea di utilizzare la seduta per trattare temi d'intesse cittadino, al di là delle singole richieste di chiarimento rivolte a una giunta che sta facendo le valige. La proposta, però, è stata bocciata dall'amministrazione. «Tale momento di confronto poteva essere sfruttato anche per ascoltare le istanze di tutti i portatori di interessi in questo grave momento di crisi», evidenzia il rappresentante grillino, «il consiglio avrebbe potuto infatti deliberare la possibilità di ascoltare i rappresentanti delle varie categorie, dando un segnale di disponibilità e chiarezza». La bocciatura della proposta, secondo il consigliere pentastellato, «smentisce clamorosamente il sindaco quando si appella al senso di responsabilità dell’opposizione». È la stessa maggioranza, evidenzia Berardini, a non voler collaborare. Per questo chiede risposte immediate sui risultati delle verifiche sismiche nelle scuole, che dovevano essere pronti subito dopo Pasqua, e sui lavori in corso San Giorgio dove non sono stati ancora sistemati gli spazi davanti agli ingressi dei negozi. La conferenza dei capigruppo tornerà comunque a riunirsi giovedì prossimo per valutare la convocazione di una seduta consiliare sugli sviluppi della crisi politica. «Il consiglio deve essere messo al corrente», sostiene Gianguido D'Alberto, capogruppo del Pd, «non appena ci saranno segnali di chiarimento della situazione che al momento fa registrare un stallo totale dell'amministrazione». A detta del rappresentante dell'opposizione il commissariamento sarebbe una «soluzione patologica», ma comunque preferibile rispetto alla riproposizione di «giochi basati sui rapporti di forza e sulle aspirazioni personali in vista delle prossime elezioni». Per questo D'Alberto ritiene indispensabile che il consiglio, nel caso di dimissioni definitive del sindaco, stili un «dossier dei disastri compiuti dall'amministrazione e delle priorità da lasciare al commissario». Per la prossima settimana, in ogni caso, è prevista la convocazione della commissione di vigilanza per affrontare questioni ancora controverse come l'housing sociale di via Longo e la gestione dei parcheggi a pagamento.